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Provo a dare un inizio anche per la classe 2^ con l’aggancio alle progettazioni e indicazioni ministeriali per predisporre il nostro progetto sul registro e poi diamo tutta l’attenzione alle relazioni e attività con i bambini.

Conoscere le Indicazioni Nazionali, di cui sempre:

  • Profilo dello studente
  • Traguardi competenze scuola primaria
  • Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria
  • Curare l’ambiente di apprendimento

    Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

  • Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
  • Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
  • lavorare, lavorare, lavorare…  in modo organizzato, stimolante e creativo

Tenere d’occhio una progettazione annuale

PIANO ANNUALE ITALIANO cl. 2^

predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno.

il cofanetto

Per chi intende utilizzare i materiali del metodo analogico di Camillo Bortolato, vedere e studiare le proposte (link a fondo pagina).

Sarebbe auspicabile che tutti i bambini avessero il cofanetto ITALIANO IN SECONDA, chiedendo la collaborazione delle famiglie, che normalmente apprezzano e condividono il percorso.

Partire quindi subito con le proposte di classe 2^, oppure agganciarsi al Disfalibro delle vacanze di classe 1^per un primo approccio, in attesa del materiale.

1- Partiamo: si potrebbe iniziare con la lettura di un raccontino del Disfalibro delle vacanze, io per esempio ne ho scelto uno che parla di mare (nel mio ambiente montano il mare sa di vacanze estive), ma ha anche agganci a scienze con la conoscenza dei pesci, o all’educazione alimentare, al non spreco, al rispetto della natura…

2- questa lettura potrebbe essere lo stimolo ad una conversazione orale preparatoria alla scrittura di pensieri individuali sulle diverse esperienze con il mare o l’acqua, vissute in vacanza. L’insegnante introduce con esempi alla lavagna, poi si lascia un ambiente di collaborazione di coppia o piccolo gruppo, NON INIZIAMO A FARE VERIFICHE DI OGNI COSA!

3- Sempre per stimolare e allenare l’esposizione orale, in seguito si potrebbe riprendere il raccontino e farlo drammatizzare con l’uso delle immagini dei personaggi (presi dal disfalibro),

4- dettare dei pensieri del racconto e scoprire poi le parti che li compongono, i nomi, le azioni, le qualità… (gioco di riflessione linguistica), trovare altri nomi dallo stesso significato facendo catene di vocaboli e arricchendo così il lessico

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Alcuni articoli sul materiale di ITALIANO IN CLASSE SECONDA ai link:

Ecco Italiano in seconda, con Bortolato Pubblicato: 6 giugno 2017 da Maria Valenti

Scrivere perché è bello! Pubblicato: 19 giugno 2017 da Maria Valenti

Leggere perchè è bello Pubblicato: 25 giugno 2017 da Maria Valenti

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

 

PREMESSA

mano sulla boccaAssaggiare cibi nuovi nella mensa di una scuola è un intento educativo di cui spesso insegnanti e  personale si devono occupare. Ognuno lo fa utilizzando metodologie varie, strategie  dettate dall’esperienza e dalla sensibilità personale… a volte funziona il metodo della convinzione, altre quello del ricatto, altre quello dell’intimidazione… spesso bisogna arrendersi a vedere le verdure tornare sul carrello senza che i bambini ne abbiano sentito neppure il sapore, l’odore, sicuramente il colore lo avranno visto ma non sempre registrato… senza parlare del nome che non è conosciuto e ricordato, trattando così tali cibi come estranei e temuti!

MOTIVAZIONE DIDATTICA

Durante le  due ore settimanali di assistenza mensa che mi sono toccate in questo anno scolastico 2012/2013 appena concluso, anch’io ho avuto  momenti di intervento a favore dell’educazione alimentare dei miei alunni di classe prima. Come mi sono comportata? Sono partita a settembre abbinando il programma di scienze alla consumazione del pasto in mensa:

Obiettivi

–  Comprende, in base alle spiegazioni dell’insegnante, l’ambiente naturale circostante ( frutta, foglie, alberi… )

–  Descrive, attraverso l’esplorazione dell’ambiente, semplici caratteristiche fisiche di oggetti, piante, animali e/o parti di esse

ATTIVITÀ IN CLASSE

Nel nostro caso siamo partiti alla scoperta della frutta con osservazioni laboratoriali  in classe e …  allargando poi la stessa metodologia  di esplorazione con i cinque sensi ad altri alimenti  (per vedere esperienza in classe prima clicca QUI).

RIUTILIZZO IN MENSA

La metodologia della scoperta scientifica attraverso i sensi è così diventata una strategia per convincere i miei “piccoli scienziati” a utilizzare i sensi per conoscere gli alimenti a loro “estranei”,  e pian piano capirne le qualità e goderne i sapori.

e Daniel Pennac che c’entra?

Leggendo il suo libro “Storia di un corpo”,  sentite cosa scrive in una pagina di diario:

Insegno a Grégoire (nipotino di quasi sei anni)  a mangiare ciò che detesta. Nella fattispecie, l’indivia stufata che Bruno (padre di Grégoire)  si ostina a servirgli per “educargli il gusto”.  Ho quindi abituato Grégoire a interrogare pazientemente il gusto dell’ indivia stufata. In altri termini ad interessarsi a quella porcheria… per poterla mandar giù. Mangiarla assaporando veramente, cercando veramente di capire il gusto che ha. Vedrai, è interessante sapere perchè qualcosa non ci piace. … Pronti via?  Andiamo! Si comincia con un bocconcino piccolo piccolo, seguito da una minuziosa descrizione del sapore, nel caso specifico l’amaro che tanto ripugna alla maggior parte dei bambini. … Poi un secondo boccone, un po’ più consistente, per verificare la fondatezza della descrizione, e così di seguito (senza mai arrivare al grosso boccone con cui, pensando di abbreviare il supplizio, si provoca l’urto di vomito). Grégoire è venuto a capo del suo piatto con una soddisfazione tutta intellettuale. Sostiene che l’indivia ha il sapore di un chiodo arrugginito. Vada per il chiodo arrugginito, purchè il bambino mangi senza fiatare l’indivia anche continuando a trovarla schifosa.

Un sapore di chiodo arrugginito…

CONCLUSIONE

Quindi anche Pennac ci dà lo spunto di utilizzare i sensi, il gusto nello specifico, per fare “educazione alimentare”.

Noi insegnanti non dovremo per forza esigere la consumazione di una porzione eccessiva di tale incontro con le “indivie” di turno, è sufficiente che si facciano due o tre assaggi, e non meravigliatevi se a volte succede che i bambini trovino di loro gradimento l’alimento rifiutato  e ne richiedano un nuovo  assaggio!!!

CERTO CI VUOLE UN PO’ DI               pazienzamkio

ALLA… MENSA SCOLASTICA

Pubblicato: 3 ottobre 2010 da alicemate in SPAZIO MENSA
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Durante la scorsa estate ho provato a pensare a qualche idea da utilizzare nel momento della mensa di una scuola primaria, momento che nella mia scuola aveva iniziato i primi passi… poi non ho più pubblicato… Ora la scuola è ripartita, vedo che in molti visitano il blog, forse leggono,  scaricano e forse utilizzano qualcosa, forse prendono spunto, migliorano, adeguano… quindi  perchè non pubblicare????…. a voi…

…. Se io “dovessi” prestare servizio in una mensa scolastica … o se “dovessi” iscrivere i miei figli ad una scuola a tempo pieno…. (questo solo per riuscire a immedesimarmi al meglio)

Come “vorrei” la mensa di questa scuola? (perdonate i tempi dell’irrealtà)

tenendo fermi alcuni punti concreti:

  • è la mensa di una “scuola”, dove ci si si occupa di formazione
  • è un momento educativo, non un banchetto
  • gli insegnanti presenti stanno lavorando, la mensa è parte del loro orario di servizio effettivo, quindi sarà necessario che tale momento sia strutturato nel rispetto di un preciso programma di attività formativa

Gli addetti all’organizzazione e alla consumazione educativa dei pasti dovrebbero dedicare attenzione a tutto ciò che concerne l’alimentazione, a spazi, tempi e relazioni ad essa collegati.

Le modalità per far ciò sono sicuramente molte, io provo a delinearne alcune.

Si potrebbero stabilire dei  temi attinenti al pranzo che attirino l’attenzione dei commensali, stimolino l’interesse a questo momento conviviale e/o ne inneschino altri.

Argomenti possibili:

– L’apparecchiatura della tavola: “attaccare, indagare” l’argomento tramite le varie discipline scolastiche o altro. L’apparecchiatura e la  matematica: la forma delle stoviglie, dei tavoli, la quantità di piatti, bicchieri o posate sulla nostra tavola o su quella di un banchetto matrimoniale … l’apparecchiatura nella storia, nel mondo; con la lingua italiana, ( nomenclatura e  letteratura…), l’apparecchiatura nell’arte (attraverso quadri e colori), utilizzando nomenclatura in altre lingue;  scienze e tecnologia ( corretto uso di attrezzature per sminuzzare, sorseggiare, come e quando, perché utilizzarle a favore di una corretta alimentazione).

….e per il  nostro futuro…  eco-sosteniamoci!! (attivare comportamenti e utilizzo di materiali che  siano  in armonia con il rispetto e la valorizzazione dell’ambientenaturale)

Lo stesso percorso più essere attivato con altri numerosi “soggetti da mensa”: l’igiene a tavola, il pane, l’acqua, la verdura, la frutta, … L’argomento/tema può essere ogni alimento che riteniamo opportuno approfondire o far conoscere e …assaggiare!!

Buona fortuna!!

Ma in che modo si possono affrontare gli argomenti?

I ragazzi stanno mangiando.

Gli operatori devono servire, vigilare, aiutare  e dare l’esempio mangiando….!?!

… tutto da inventare, provando e aggiustando…

Per esempio iniziando a mettere un cartello con il titolo dell’argomento, questo serve già a visualizzare e attirare l’attenzione, poi…in alcuni momenti di attesa … lanciare un quesito, leggere un indovinello, una filastrocca, il titolo di una favola ….inerente all’argomento e … forse i ragazzi si animano di curiosità, dimenticando anche la presenza nel piatto di alcuni cibi non graditi … beh non so, io nella mia mensa ci proverei!!

Poi si possono preparare cartelloni/puzzles da comporre, un pezzo ciascuno al termine di ogni portata … cestini con cartellini di nomi da “pescare”, leggere, collocare correttamente…

Chi prepara le attività?

Ognuno di noi è “grande” in qualcosa, quindi fa meno fatica ad essere divertente, perché il gioco, il divertimento non è facile da attivare, bisogna essere preparati… Allora: chi conosce meglio l’italiano può sbizzarrirsi usando la sua competenza anche nelle ore di mensa!! Chi lo è in cucina con ricettari, chi legge trovando letture…

Alcuni esempi…

– L’uso delle parole ha un preciso significato, nasconde metafore simpatiche che si possono presentare sotto forma di indovinelli , rebus, cruciverba, acronimi, possiamo formare audaci ossimori, sorprendenti sinestesie, e divertenti ipallagi…

– L’uso della misura del tempo con clessidre, cronometri, orologi per calcolare i nostri tempi “per finire i le carote”, i tempi di attesa, di silenzio… ; le bilance per pesare gli alimenti; le frazioni per mangiare una metà o due metà o tre metà, ma mai una mela intera?? …

Metto il link per un sito interattivo sull’educazione alimentare dove attingere idee e … dare le nostre!!

MENSA…CHI CI SMENA?

Pubblicato: 21 giugno 2010 da lameladiodessa in SPAZIO MENSA
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Cos’è la mensa per i bambini? E’ tortura? E’ non poter mangiare quello che si vuole? E’ solo “alzare la voce”? E’ sentirsi ogni giorno obbligati a pranzare con persone antipatiche? Oppure è un’altra occasione per imparare a stare insieme? Un’occasione per imparare a mangiare con forchetta e coltello? Un’occasione per imparare ad assaggiare tutto (se va male sputo…)?

Cos’è la mensa per i docenti? E’ fatica? E’ una costrizione? E’ svilimento della propria professione? Oppure è un’occasione per mettere in pratica, ad esempio, i progetti asl per una corretta alimentazione? Un’occasione per PRATICARE BUONE PRATICHE d’insegnamento e di relazione? Un’occasione per inventare…?