Mi è sempre piaciuto insegnare scienze alla scuola primaria, piace ai bambini, è facile rendere concrete le attività e la disciplina è fatta per “provarci” quindi soddisfa il bisogno di essere attivi dei bambini.
Purtroppo non era ancora stato pubblicato il libro di Camillo Bortolato.
–SCIENZE AL VOLO Prime classificazioni di animali e piante-
Non è un libro di testo tipico della scuola, è un manuale per trovare un po’ di tutto, ma in ordine. In questo modo diventa più facile tenere custodito quello che vediamo, che ci incuriosisce… per poi confrontare, analizzare, scoprire… come scrive il maestro Camillo: un imparare a gestire la complessità senza perdersi. Questo libro è uno strumento da utilizzare quando si vuole, quando è necessario, lungo i cinque anni di scuola o solo in prima e seconda o fuori dalle scuole. A me è piaciuto, ogni tanto lo sfoglio anche per conto mio, classifico i materiali che vedo, che trovo, che ancora non conoscevo o avevo dimenticato.
Qualche volta ho anche fatto delle foto e preparato piccoli spunti da pubblicare nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione”, chissà magari servissero a qualcuno?
Ora provo a raccogliere questi miei piccoli momenti didattici per metterli qui nel blog dove è più facile poterli ritrovare.
Le date sono quelle della pubblicazione e fanno anche da link
Partiamo da uno pretesto, per esempio una crema di castagne fatta in casa da gustare sul pane all’intervallo, quindi sfogliamo “Scienze al volo” e troviamo la storia scientifica della castagna con esatta terminologia e il posto dove è stata collocata dagli scienziati…
In questi giorni di tepori primaverili, i bambini potrebbero scoprire le violette ai bordi di boschi, sentieri, prati o giardini… Questo potrebbe essere uno spunto per scienze, italiano, immagine
Dalle prime classificazioni di Camillo Bortolato sul testo SCIENZE AL VOLO.
Conoscete il libro “Scienze al volo” del maestro Camillo Bortolato?
Un libro da dare ai bambini come un loro gioco da scienziati. Certo se si usa in classe c’è anche la maestra e anche i compagni e si può giocare insieme.
Io ho provato a sfogliarlo, a copiare la medusa per conoscerla meglio senza urticarmi…
Poi il mio disegno può diventare un segnalibro o un foglietto dove scrivere altri appunti. Ah, in fondo al libro ci sono figurine da ritagliare e giocare!
Si può sfogliare il libro di “Scienze al volo”, curiosare su internet, copiare la foto fatta dal papà o un’altra immagine… e magari imparare che la trota è un vertebrato…
Anche con l’orto e i suoi frutti si può giocare, fare laboratori e mettere le zucchine nei vasetti.
Ma poi metterle anche nel regno vegetale… se non troviamo dove, cerchiamo su internet e le aggiungiamo (su “Scienze al volo” di Bortolato, se lo avete)
Alla scuola primaria, alcuni anni fa. avevo introdotto i mammiferi con lo studio della BALENA, poi ho allargato la lente a tutti gli altri.
Bello anche dare una visione generale su tutti i mammiferi e poi indagarne uno in particolare.
LA MUCCA per esempio è un mammifero che molti conoscono di più della balena? Dovrebbe essere ma ora sono pochi anche i bambini che riconoscono la mucca come animale “vicino”.
Ieri sono andata a fare una passeggiata e ho fotografato una famiglia di bovini: c’erano tori, mucche, una allattava il suo piccolo, vitelli che brucavano coperti da un pelo morbidissimo…
Ho preso il libro del maestro Camillo e ho pensato ad una lezione in classe!
Andare nel bosco a raccogliere le castagne con i bambini di classe 1^… poi quante attività possono esserne stimolate!
Innanzi tutto contiamo tutte le castagne raccolte raggruppandole in ordine a cinque a cinque per cogliere al volo la quantità… Ogni bimbo ne tiene venti? Scriviamo il suo nome, cerchiamo informazioni scientifiche: sarà un frutto? La classifichiamo con l’aiuto i “Scienze al volo”. Disegnare la castagna è facile, ma farlo bene non sempre!
– Spunto per una lezione di –scienze in classe terza primaria–
Il testo è tratto da “Le stagioni di Giacomo” di Mario Rigoni Stern
… “Nella classe “Terza A” c’eravamo quarantacinque ragazzi. Il 7 ottobre la maestra… alla fine della lezione aveva invitato ognuno a portare per l’indomani un rametto di specie diversa.
“La nostra maestra ci ha dato per lezione di portare a scuola un ramo. Ma non devono essere tutti uguali. Bepi, cosa mi consigliate di tagliare?
– Chi è questa brava maestra? … Da noi potresti tagliare un ramo di betulla, o di ginepro, o di alberella, di abete, di frassino, di acero, di tiglio, di sorbo. Ma se vai qui dietro trovi un ciliegio selvatico che adesso ha tutte le foglie rosse. Forse quello va bene anche per la tua maestra.
Nell’aula la mattina dopo sembrava fosse nato un boschetto. …
Ogni scolaro seguiva con interesse la lezione dell’esperto botanico.
Così Giacomo non dimenticò più che il ciliegio appartiene alla classe delle Dicotiledoni, famiglia delle Rosacee, genere Prunus e che ci sono molte specie di alberi di ciliegio, quello che aveva portato lui era avium.”
dal vero o da foto
sul libro
sul libro
da internet
Se non si ha un esperto si potrebbe anche utilizzare il libro Scienze al volo -Prime classificazioni di animali e piante- di Camillo Bortolato e cercare indicazioni e immagini in internet. Con un proiettore o una lim in rete è un buon modo per fare ricerca insieme a scuola.
Raggruppo qui i post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione” scritti per condividere riflessioni durante la lettura di testi di Maria Montessori e i collegamenti fra il metodo montessori e il metodo analogico di Camillo Bortolato, di cui ho sperimentato il materiale a scuola e sono formatrice.
I libri di Montessori da cui ho preso spunto sono “L’autoeducazione” (nelle scuole elementari), continuazione del volume “La scoperta del bambino” (pedagogia applicata nelle Case dei Bambini) e Psicogeometria e Psicoaritmetica, questi due pubblicati per la prima volta in Spagna nell 1934. in Italia nel 1971 Psicoaritmetica e solo nel 2011 Psicogeometria.
(le date che appaiono lungo l’articolo sono link che rimandano al post su facebook)
cliccare sulle immagini per ingrandire e farle scorrere con le frecce
Avevo iniziato le frazioni in classe 3^ con il taglio di una torta, e per poter dividerla in modo “matematico”, avevo utilizzato il goniometro.
Sapete che anche la grande Montessori per presentare le frazioni aveva creato un materiale simile alla torta: piastrelle con “fette” a incastro, e sotto le fette che c’è? un goniometro per misurarle anche in gradi. E così si fanno le frazioni e gli angoli!
Che ne dite? Una lettura della Montessori potrebbe aiutare a trovare spunti e magari creare materiali simili anche solo in cartoncino o disegnati.
La mia torta con il cerchio di carta su cui avevamo segnato la misura delle fette (angolo ottenuto dividendo 360 per 20) usando il goniometro
Una pagina di Montessori in L’autoeducazione, dove presenta il materiale per imparare le frazioni alla scuola primaria. Sotto alle fette c’è il goniometro e i bambini imparano a misurare l’angolo di ogni pezzo e a contare praticamente i gradi
“L’apprendimento è sottomesso ad una condizione essenziale: che l’allievo accetti di ricevere le cognizioni: che egli possa fare attenzione e cioè si interessi. La sua attività psichica è il sine qua non per la riuscita”
(Montessori, Psicogeometria)
Ecco in dialogo il Metodo Montessori e il Metodo Analogico al prossimo convegno Erickson di Rimini del 6, 7 settembre: “Insegnerò al volo con il Metodo Analogico”
Clicca QUI per le informazioni del Convegno
Costruire, manipolare, disegnare… per intuire e fare scoperte geometriche.
Ogni quadrato è la metà di quello sottostante, e tante altre scoperte si possono fare… Io ho provato usando solo due fogli A4 con retro quadrettato.
(da Psicogeometria di M. Montessori)
Da questa attività di geometria, di manipolazione e osservazione, la Montessori fa rilevare anche la possibilità di creare figure artistiche. Non spiega come costruire i quadrati, ma basta lavorare sulle varie metà triangolari e ricomporle. In questo modo il valore di ogni quadrato è facilmente colto anche dai bambini.
Sovrapposizione di tre colori dal più grande al più piccolo.
La chiocciola bicolore dove i quadrati si sovrappongono nei punti di lato piccolo su mezza diagonale grande
Facendo si fanno osservazioni, si impara il linguaggio, si utilizzano strumenti, si collabora e si ottengono anche soddisfazioni che stimolano impegno e riflessione.
pagina del testo utilizzata
ritaglio, composizione con confronti e discussione fra i diversi gruppi e copiatura sul quaderno denominando le forme geometriche utilizzate
Quesito per domani: come dimostrare che un cerchio è inscritto esattamente in un quadrato che è doppio di quello inscritto al cerchio stesso? Che sono uno la metà dell’altro è certo perché sono quelli costruiti da me. Ma che un cerchio stia perfettamente tra loro ha una spiegazione “visibile”
(sempre Montessori insegna)
Il disegno decorativo è una delle applicazioni spontanee che esplode ogni nuova tecnica geometrica appresa. Così l’uso del compasso e altri materiali portano il bambino a creazioni estetiche di rara finezza di esecuzione (da Psicogeometria di Montessori)
Vassoio dei miei ragazzi di classe quinta con la matematica analogica di Bortolato (vedere al link dell’immagine)
Calcolare la superficie o area: prima con le figure per cogliere intuitivamente le regole, poi si confronta, analizza, ragiona… ed eccoci alle formule. Montessori usa il materiale appositamente studiato, Bortolato usa molte immagini animate e disegnate appositamente su cui fare tanti esercizi e intuizioni. Certamente ogni insegnante in classe farà i laboratori, in armonia col suo percorso.
Vi metto proposte in parallelo:
Montessori spiega (agli insegnanti)
Bortolato proposte ai bambini
Montessori spiega di passare al materiale
Bortolato ci mostra molte immagini su testi e animazioni per la LIM o pc
Come trovare la misura della superficie di un poligono regolare?
Sempre trasformando la figura in un rettangolo. Lo dice anche La Montessori e se non abbiamo il suo materiale, abbiamo la LIM e la carta… e buone proposte 😉
(Al Convegno di Rimini del 6-7 settembre abbiamo laboratori)
Forme dalla realtà
la geometria intorno a noi
Pagina di Montessori per gli insegnanti
Alla LIM stiamo smontando un esagono
lo facciamo anche con la carta
Risolviamo problemi dal testo di Bortolato, “visualizzando” la formula
Perimetro e superficie di un cerchio? Nella primaria è facoltativo, non è nei programmi, ma se si volesse si potrebbe estendere al cerchio la regola che abbiamo usato per tutti i poligoni: trasformarlo in un rettangolo che ha come base il perimetro o circonferenza e come altezza il raggio. Ma che c’entra il 3,14 che si trova nelle formule? Ecco un laboratorio da fare.
(due brevi video e foto delle misure che poi verranno corrette nella secondo tentativo)
da Psicogeometria di Montessori
Visualizzare le formule per aiutare la memorizzazione (Bortolato cl. 5^)
Un laboratorio per scoprire con LIM, carta e forbici (o col materiale Montessori) che la somma degli angoli interni di un triangolo misura sempre 180 gradi.
da Psicogeometria di Montessori
Alla LIM le istruzioni per il mio laboratorio (con spostamenti mobili)
Strumenti per il calcolo mentale: visualizzare le quantità prima dei simboli. Mettere a disposizione dei bambini materiali che “mostrano i trucchi del calcolo”
(con Montessori in Psicoaritmetica e Bortolato)
In Psicoaritmetica di Montessori
Nella guida “La linea del 20” di Bortolato
Dal nuovo video di presentazione della “Linea del 100” di Bortolato
Negli strumenti della “Linea del 1000” di Bortolato
Dare un nome e un simbolo alle quantità aiutando la memorizzazione con analogie, confronti, ciclicità… Da Psicoaritmetica di Montessori e dai quaderni dei miei alunni che sperimentano il MAB
da Psicoaritmetica Montessori
da un mio quaderno di cl. 1^ con MAB
segue quaderno, con osservazioni della struttura delle parole
Prima e durante la memorizzazione delle tabelline, si lavora con materiali adatti a favorire la comprensione della moltiplicazione come replicazione della stessa quantità. La memorizzazione ne verrà così motivata.
(da Psicoaritmetica di Montessori e MAB di Bortolato)
da Psicoaritmetica, un esempio di costruzione di una moltiplicazione con le perle
La tabella della moltiplicazione mobile con controllo del risultato
Le sintetiche spiegazioni di Bortolato per la moltiplicazione
La struttura dei numeri suddivisi in classi con differente “gerarchia” e, ad ogni cifra un diverso valore, “relativo” al posto che occupa, e non “assoluto” dato dalla reale quantità che rappresenta.
Montessori e Bortolato in accordo
Da Psicoaritmetica (Montessori)
da Psicoaritmetica
Da Bortolato (classe 5^)
gli zeri danno il valore alla cifra (estesa) da Psicoaritmetica di Montessori
Strumentino di Bortolato con gli zeri della versione “estesa” che chiudendosi a fisarmonica diventa “compatta”
Linee orizzontali e verticali. Seguendo i suggerimenti della nostra grande Montessori, usiamo due strumenti e prendiamo nota: LA LIVELLA o BOLLA e il FILO A PIOMBO. Il filo l’ho usato anch’io in classe, la livella non l’avevo mai pensata.
Da Psicogeometria di Montessori
I vasi sono su un piano orizzontale? Controlliamo
Ora ricontrolliamo? Si, la bolla nell’acqua è centrata
La sdraio ha lo schienale verticale? È nella direzione del filo a piombo?
Le prime divisioni in classe 2^ con un materiale che visualizza la partizione. La tavola di Montessori e lo strumentino di Bortolato
42:5 con la Tavola di distribuzione e le perle per le prime divisioni (di Montessori)
42:5 con lo strumentino di Bortolato, usando la tavola coi numeri per vedere il formarsi del dividendo a gruppi schierati di 5. Abbiamo 8 gruppi ma con resto
Visualizzare schieramenti e resto, contare il dividendo, il divisore e il resto
La divisione con più cifre al dividendo e ancora una sola cifra al divisore, si risolve a sequenze di prodotti parziali come ben sappiamo.
Montessori ce lo mostra con la sua tavola della distribuzione e le scodelline dove suddividere il dividendo. Volendo si potrebbe proporla nello stesso modo anche con lo strumentino di Bortolato come prima dimostrazione. Poi è meglio conoscere le tabelline e usare il calcolo mentale. Il lavoro di Montessori è per bambini di 6 anni, quello di Bortolato per quelli di 8 anni.
di Montessori: preparazione materiale
Le diverse sequenze per dividere migliaia, centinaia, decine e unità
Lo strumentino di Bortolato per supportare e la procedura della divisione e calcolare il resto di ogni divisione parziale
le brevi indicazioni di Bortolato sulla guida di classe terza
Le unità di misura di superficie e volume (volume magari solo accennate in quinta), con una tabella che mostra le equivalenze e due “facili” problemi, dal libro Psicoaritmetica della Montessori; e dal libro operativo di Bortolato per per la classe quinta, lo strumentino delle equivalenze di aree e volumi e una pagina di problemi dove si evidenzia il percorso di trasformare le figure in rettangoli equivalenti.
Dopo tanti articoli di contatto fra Metodo Montessori e Metodo Analogico, vi aspetto a Rimini il 6 e 7 settembre, dove Sonia Coluccelli (Fondazione Montessori Italia e Rete scuole Montessori Alto Piemonte) sarà presente nella Plenaria a più voci per rispondere a: Come impara un bambino?
“Il dialogo aperto con il maestro Camillo Bortolato assume proprio questo punto di vista… e approda alla domanda che muove il nostro lavoro comune: “hai chiesto ad un bambino se ha voglia di imparare?”
Al link se volete vedere tutto il programma. Anche io sarò presente in un laboratorio.
Nel 2015 e nel 2016, il maestro Camillo Bortolato ha pubblicato due libri/blocco dal titolo curioso e provocatorio: “Disfaproblemi – 90 esercizi per liberarsi dalla paura della matematica” e “Disfaproblemi con la calcolatrice – 99 esercizi per liberare l’intelligenza dei bambini”. Sono indirizzati a tutti i bambini e i ragazzi a partire dai primi anni della scuola Primaria.
Anche gli adulti possono trovarli interessanti!
Che differenza c’è fra i due libretti si capisce dal titolo
– Nel secondo pubblicato, il Disfaproblemi con la calcolatrice, si propone l’utilizzo della calcolatrice già dalle prime classi di scuola primaria, precisamente dopo gli esercizi di calcolo mentale indicate dal Metodo Analogico e favoriti dagli strumenti, La linea del 20 in prima e quella del 100 in classe seconda. Con la calcolatrice poi si vola con la soluzione dei vari problemi, e utilizzando tutte e quattro le operazioni di cui ancora non si conoscono gli algoritmi per il calcolo scritto. Quindi visualizzare il problema presentato con immagini e valore monetario, leggere la domanda e scegliere l’operazione corretta, poi digitare numeri e verificare se il risultato è corretto. Diversamente si riprova e si trova l’errore!
Tutto con gli oggetti e gli euro perchè, come diceva anche la grande Montessori, “il calcolo si insegna praticamente in bottega”. Certo che Maria Montessori, cento anni fa non aveva a disposizione la calcolatrice, i bottegai facevano con precisione i calcoli con carta e matita, utilizzando con ordine e metodo i quattro algoritmi; chissà che avrebbe fatto se avesse avuto a disposizione l’odierna tecnologia? La bottega di allora è oggi un supermercato con lettura digitale dei prezzi e casse calcolatrici… Forse è tempo di aggiornarci, pur continuando a sapere anche la “storia” del calcolo.
– Nel Disfaproblemi senza uso di calcolatrice invece, i problemi/esercizio proposti sono presentati come dei quiz intelligenti, che con attenzione e intuito portano a trovare la soluzione di situazioni via via più complesse. Questo tipo di problema, che non richiede procedure rigide e complicati algoritmi, favorisce nei ragazzi un approccio alla matematica più disinvolto, perchè pur richiedendo impegno, diverte e dà l’opportunità a tutti di trovare soddisfazione.
Vediamo alcune pagine a confronto:
Entrambi i Disfaproblemi LIBERANO
tutti e due senza bisogno di eseguire calcoli, ma sfruttando mezzi diversi!
stesse pagine/gioco da fare e staccare
esercizi divisi in colori diversi secondo il tipo di strategia
si vede bene la differenza: nel primo attenzione alle quantità, nel secondo alle operazioni
sono simili, ma nel primo non serve fare calcoli, solo confronti
le bilance richiedono attenzione, ma i numeri hanno diversa importanza
nell’ultima parte i problemi sono più simili: rompicapi e strategie avanzate
Quindi Disfaproblemi che disfano solo le paure, le lungaggini con riscrittura di parole e calcoli… ma libertà all’intuizione, all’immaginazione, alla creatività: qualità indispensabili nella soluzione dei problemi.
Poi a scuola si impara anche a scrivere utilizzando i linguaggi corretti e precisi della matematica e tutto diventa sempre più chiaro, completo e BELLO!
All’incontro con i formatori del Metodo Analogico Bortolato a cui ho partecipato il 24 giugno, ci hanno chiesto un parere sulle novità di questa e di altre nuove edizioni.
Subito avevo notato i diversi colori, disegni e caratteri di stampa, oltre alla dimensione ridotta. La minor dimensione è sicuramente un vantaggio per il peso da portare, inoltre sono state tolte le informazioni per l’uso che erano nell’introduzione e le pagine informative finali sui vari testi pubblicati di Bortolato. Queste informazioni sono invece inserite in una tasca della copertina. Insomma, tolti anche i libricini, il libro perde più di un etto sul vecchio mezzo chilo di peso.
Nel gruppo facebook mi sono attivata per fare la conoscenza di questo materiale rinnovato (testo + strumentino) quindi via al confronto.
Nuova linea del 20: lo strumentino con solo tasti o unita alle palline o alle cifre! Buona idea, non sarà più necessario girare lo strumento per non confondersi con le cifre sui tasti.
Il libro rinnovato “La linea del 20” METODO ANALOGICO per matematica in classe 1^, ecco come si presentano a confronto: il nuovo è bianco e lieve. Ci sono anche altre innovazioni che scopriremo insieme
Non introduzione nella nuova edizione della Linea del 20 per la classe 1^, ma una guida staccata per insegnanti e genitori!
Lo avevo chiesto anch’io a Camillo alcuni anni fa
Sempre a confronto La linea del 20 edizioni 2011 e 2018.
Lettura intuitiva di quantità. Che ne dite? meglio o peggio? Per voi? e per i bimbi come sarà?
Una bella novità nella nuova edizione “La Linea del 20” è l’aggiunta dell’autocorrezione, con la ricerca autonoma dei risultati delle operazioni.
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Le date che trovate nell’articolo sono quelle della pubblicazione dei post nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione” e sono link attivi.
Il 17 maggio sono tornata da un giretto toscano, stimolato dalla voglia di ritrovare i luoghi di vita di un grande uomo e grande maestro: Lorenzo Milani. certo: don Lorenzo Milani, perchè se non fosse diventato prete non avrebbe mai potuto fare quel che ha fatto. Ho pubblicato questi post sul gruppo facebook, li raccolgo qui come continuazione dell’articolo precedente (QUI) e come sistemazione e recupero di riflessioni. Non ho capito quale interesse abbiano avuto fra i colleghi.
(cliccare sulle immagini per ingrandirle e far scorrere la galleria)
La settimana scorsa sono stata a conoscere la Scuola di Barbiana, dove è stato maestro don Lorenzo Milani. Ho trovato diverse scolaresche in visita, accompagnate e superpreparate dai loro insegnanti.
Dopo aver percorso il Sentiero della Costituzione nel bosco, ecco la casa/scuola/chiesa animata dai ragazzi di una Primaria!
Chi di voi è stato a Barbiana? impressioni?
Dal sito della Fondazione don Lorenzo Milani
1° cartello del Sentiero
inizio del sentiero a piedi verso Barbiana, sotto un decisa pioggerella
arrivo sotto l’ombrello!
Commenti al post:
L.B. : Ioooooo, ci sono stata due anni fa! Un posto che vale la pena di vedere!
io: io mi sto ingozzando di lui, lo trovo un innovatore esemplare, ancora oggi. Vedere i ragazzi in quel luogo come erano a loro agio, bello!
L.B. : Concordo Maria…Per me è stata una grande emozione visitare quei luoghi… Gli ambienti, gli spazi, l’officina, la piscina…e anche il piccolo cimitero.
io: Ah, una curiosità: ho raggiunto Barbiana per il bosco e sotto la pioggia come dovette fare al suo primo arrivo a Barbiana don Lorenzo nel 1954. Pian piano condividerò la mia esperienza, qui e sui miei blog
La mia visita a Barbiana la condivido, perchè il maestro a Barbiana diceva:
“Poi insegnando ho imparato tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”
(Cartelli da leggere e due foto esterne della “scuola in canonica”)
Don Milani e la Costituzione nei suoi scritti
Chiesetta dove i ragazzi hanno colorato con mosaici le vetrate e portoncino della canonica, dove si trova un laboratorio con officina vera!
Informazioni essenziali
Vista dalla piscinetta didattica di Barbiana (foto 2018)
Conoscenza, coscienza e responsabiltà per una libertà sociale. La Costituzione è da insegnare a scuola!
I VERBI con buoni strumenti operativi:
– la tabella con i cartellini di don Lorenzo Milani (utilizzata nella sua scuola per i poveri più di 50 anni fa)
– l’armadio di Camillo Bortolato in CD per la LIM delle nostre scuole
Indicatene altri che vi sembrano interessanti!
Dal testo “La scuola di Barbiana – Il percorso didattico – (Fondazione don Lorenzo Milani)
I cartellini virtuali vengono richiesti con la leva per essere collocati al loro posto. Dal CD “Analisi grammaticale e logica con la LIM” (di Camillo Bortolato) Ed Erickson
Insegnare a nuotare ai ragazzi di Barbiana con un istruttore di lingua inglese: ma è il CLIL !
Però, una metodologia didattica innovativa… a Barbiana negli anni 60
Un istruttore di lingua inglese insegna a nuotare ai ragazzi di montagna negli anni 60
La piscinetta di Barbiana scavata dai ragazzi per poter imparare a nuotare, competenza di difficile realizzazione per ragazzi di montagna (foto 2018)
Partire a far scuola con un partito preso (copiando un esempio di successo) è uno sbaglio, perchè uno limita il proprio orizzonte, occorre invece avere occhi ben aperti a tutto, per aggiustare la mira, costruire se stesso e la propria attività “su misura” delle necessità del luogo e del momento.
(modificato, da Lettera a don Giovanni in La parola fa uguali)
La scuola sta per finire e spesso un canto, un ballo, uno spettacolo chiudono l’anno scolastico. La musica quindi protagonista di eventi. Mi piacerebbe fosse protagonista anche nell’insegnamento. Ho scritto un articolo mettendo in parallelo un’ esperienza di più di 50 anni fa e una di due anni fa. L’innovazione si supporta di tecnologia! Che ne dite? Avete esperienze simili, condividetele con noi!
L’innovazione è FARE, anche nel mettere al posto giusto le parti delle frasi (analisi grammaticale), prendendo una parola alla volta. Con don Milani una tabella e i cartellini, come con la tabella dei verbi; con Bortolato la tecnologia è decisamente in aiuto: immagini colorate, stampate e interattive in un CD-ROM, da utilizzare alla LIM come esempio o al pc singolarmente
La tabella dell’analisi grammaticale di don Milani con i cartellini delle varie parti della frase, da mettere nella colonna giusta — presso Scuola di Barbiana.
La striscia dell’analisi grammaticale di Bortolato tutta su una mensola di cucina: quanti aiuti in più, ma l’ordine e il numero delle parti della frase non è modificato.
Per capire meglio come si utilizzavano tabelloni e striscette per imparare la grammatica (verbi, parole o pezzi di frase), un articolo con testimonianza diretta della prof Adele Corradi che è stata a Barbiana con don Milani.
Al tempo di don Milani non c’era nessun insegnamento di L2 alla primaria, ora abbiamo l’inglese e pure la possibilità di ascoltare le lingue di compagni che arrivano da altri paesi con L1 albanese, rumeno, russo, arabo…
Mi ha colpito quello che diceva il maestro don Milani nel 1963 in una conferenza rivolta ai genitori per l’apertura di un doposcuola (vi metto il testo) che non era altro che il metodo da lui utilizzato per far apprendere le lingue: l’ascolto dai dischi, l’ascolto dal vivo di ragazzi stranieri invitati alla scuola durante l’estate e per i più grandi (dai 14-15 anni) i soggiorni all’estero. Se non è innovazione questa! Io resto senza parole.
Vorrei sentire chi insegna L2 che ne dice
Dall’intervento di don Lorenzo Milani come relatore ad una conferenza del 12-10-1963 a Calenzano: “Istituzione del doposcuola”
imparare le lingue alla scuola di Barbiana (foto d’epoca)
Circa due mesi fa avevo pubblicato i lavori di gruppo dei miei ragazzi di 5^ sullo studio tanto atteso dell’apparato riproduttore. Non mi pare abbia avuto invece molto interesse fra gli iscritti del gruppo. Siccome siamo in modalità di innovazione pare che dovrebbe essere un apparato che richiede attenzione.
Per avvalorare questa mia convinzione mi faccio aiutare ancora da quanto disse ai genitori don Milani.
Aggiungo che la prof. di scienze delle medie, che avrebbe ricevuto i miei ragazzi, mi aveva detto di non spiegare quell’apparato, nemmeno lei lo avrebbe fatto in 1^ media, ma lo avrebbe lasciato a degli esperti che in 3^ media si occupano ormai regolarmente di questo argomento “delicato”.
Siete come la prof o come don Milani?
Dalla conferenza di don Milani del 1963
Cartellone costruito da un gruppo dei miei ragazzi per presentarlo ai compagni (maggio 2017)
Dallo schermo costruito dai ragazzi di don Milani del 1960, alle nostre LIM da utilizzare per tutte le discipline, ma anche la LIM resta anche un bellissimo schermo per vedere film e immagini, come per i ragazzi di Barbiana.
Schermo per proiezioni (foto scuola di Barbiana di don Milani)
Lavori alla LIM nella scuola di Traona (a.s. 2016-17)
Educazione arte e immagine a Barbiana… Lorenzo Milani era anche pittore, ma ecco per i suoi ragazzi un lavoro artistico con una soluzione curiosa. Chi di voi ha lavorato sui vetri?
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Le date che trovate nell’articolo sono quelle della pubblicazione dei post nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione” e sono link attivi.
Raggruppo qui alcuni post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione”, sono post precedenti alla mia “VISITA A BARBIANA” (di maggio 2018). Quelli successivi alla visita li metterò in un altro articolo. Chissà se servirà? l’ordine aiuta, almeno chi lo fa!
La SCRITTURA COLLETTIVA mi è sempre piaciuta: migliora tutti e non valuta! E se impariamo a scrivere dovrebbe averne molto vantaggio la COMUNICAZIONE, e don Milani vedeva lontano, anche interculturalità e lingue straniere per allargare gli orizzonti.
Una letttura interessante per gli insegnanti tutti, non solo per chi insegna ITALIANO.
Don Milani aveva una pluriclasse privata con ragazzi delle “medie”, ma ha avuto scambi con i bambini di Mario Lodi delle “elementari” statali. Sono le idee di fondo che sono UNIVERSALI, come i classici!
Buon weekend!
non oppressori, nè patrie nè guerre…
nella lettera dei ragazzi di Barbiana, alla scuola di Don Milani, spedita il 1° novembre 1963 alla classe del maestro Mario Lodi. Il filmato è un bel documentario storico, ascoltiamo perchè Milani, come Lodi, sono ancora INNOVATORI!
A proposito di Don Milani, avete letto la sua Lettera a una professoressa? Quest’anno se ne parla per il 50esimo dalla pubblicazione.
Don Milani è stato in contatto con il maestro Mario Lodi.
Molte scuole sono intitolate a lui… chissà se ne sarà contento! La vostra scuola a chi è intitolata?
Se scrivete a chi è intitolata la vostra scuola nei commenti e completate il sondaggio, vediamo se questa lettura e questo personaggio straordinario sono ancora di moda o se il 68 è finito.
Ho letto “Lettera a una professoressa”quando studiavo +57
Da poco ho letto “Lettera a una professoressa” Scuola di Barbiana (di Don Milani)+10
La mia scuola è intitolata a Don Milani+7
Ne ho sentito parlare molto, ma non lo conosco+3
Ogni giorno in classe ci salutiamo cantando “I CARE”+2
– Grazie a chi ha partecipato al nostro sondaggio su Don Milani. Un grande insegnante innovatore, per una scuola per gli ultimi… e se va bene per gli ultimi è giusta per tutti!
– Bisogna che ce lo rileggiamo perchè la maggior parte lo ha letto a scuola… certo voi siete giovani, ma si sa a scuola si è obbligati…
– molte scuole sono intitolate a lui, anche rispetto ad altri grandi, ma per questo farò un altro sondaggio
Io sto leggendo “Lettere alla mamma” e da questa corrispondenza emerge la vivacità e la simpatia di Don Lorenzo Milani. Volete un assaggio? Sì, ok!
Cara mamma,
[…] Ogni sera viene a veglia la Gina con la Maria de la Snieve (una ragazza spagnola) e altri giovani i quali insegnano italiano alla Maria in cambio dello spagnolo. Poi si canta tutti insieme la Paloma in perfetto castigliano. Purtroppo la Maria è così bellina giovane e allegra che non posso seguitare a farla venire quando andranno via i giovani. E’ già un po’ troppo anche così. Se era brutta e vecchia a quest’ora sapevo lo spagnolo.
[…]
Un abbraccio affettuoso, tuo
Lorenzo
Compiti per le vacanze di Natale di 5^ dello scorso anno perchè, secondo me:
… in vacanza ci si può riposare, recuperare energie, ma anche eventuale lavoro non svolto!
Ah, per Don Milani niente vacanze, quindi niente compiti, il regalo per i ragazzi del popolo è imparare il linguaggio dei ricchi, per i ricchi la vacanza dovrebbe essere conoscere il lavoro, la fatica dei poveri, che è anche la cultura che a loro manca. Una buona riflessione intorno ai compiti da assegnare, essere giusti non significa trattare tutti allo stesso modo, che fare?
“insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”
(di un alunno di Don Milani su Lettera a una professoressa)
Che ne dite?
Anche aiutarsi fra insegnanti potrebbe essere “una buona politica”, e chi non lo fa è avaro?
Per una riflessione con Adele Corradi:
“Un (bravo) …maestro deve cercare prima di tutto di educare se stesso… Imitare i metodi può anche essere una trappola”
Vi linko un articolo dove ho pubblicato un video storico in tre parti, con la storia di don Lorenzo Milani, un grande educatore, infatti quante nostre scuole sono a lui intitolate… chissà se ne sarebbe onorato!
Non tutti gli insegnanti però lo conoscono bene, io per prima
Nel nuovo Documento INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI per le I.N. leggiamo: “La statistica, come disciplina che si serve della matematica per spiegare fenomeni e tendenze della natura, del mondo e della società, può essere utilizzata come efficace “cavallo di Troia” per avvicinare gli alunni alla matematica e alla sua potente capacità di spiegare e interpretare il mondo, con spirito critico e con il supporto di dati alle opinioni.”
Questa sottolineatura alla statistica mi ha richiamato il libro tanto contestato e discusso: Esperienze pastorali di don Milani. Oltre alla PAROLA dalla cui padronanza dipende la qualità della dignità per l’uomo, ecco la MATEMATICA con il suo linguaggio chiarificatore, oggettivo e universale… E la comunicazione si moltiplica!
Dai grafici di don Milani quanti spunti di lavoro! Siete d’accordo? Leggete al link
Il “CLASSISMO” di Michele Serra e di don Lorenzo Milani
Avrete letto la recente Amaca sulle aggressioni agli insegnanti di Michele Serra accusato di “classismo” perché mette in evidenza che i colpevoli di questi fattacci sono i “figli delle classi più povere”.
Nella risposta alle polemiche, Serra cita anche don Milani: “Mi interessava dire del macro-fenomeno, di ripetere l’antica lezione di don Milani sulla scuola di classe” che anche oggi si continua a riproporre.
Sicuramente il giornalista Serra non ha torto nel condannare la scuola classista, ma non mi pare lo abbia fatto stando dalla parte di don Milani.
In un mio articolo su Alicemate, riportavo un racconto che dà un esempio del”classismo” di don Milani. Al link: “Università e pecore”
Don Milani, un potente innovatore a cui chiedere perdono? Sicuramente un coraggioso, attento e forte innovatore, come si deve ritenere chiunque modifica il propriio atteggiamento per soddisfare nuovi e urgenti bisogni.
Il nostro è un gruppo per l’innovazione, non possiamo non conoscere questa figura di MAESTRO.
Alcune informazioni raccolte da me in rete.
Buona lettura e visione!
io: don Milani è stato un grande e unico educatore, impossibile ripetere la sua esperienza, ma tutto quello che ha fatto e scritto è ancora esemplare: la scuola come vita, lo studio come svago al lavoro e viceversa. Per noi potrebbe essere alternare laboratori manuali ad ascolto, lettura e produzioni scritte. L’intervallo dovrebbe essere sostituito da un tempo maggiore, in cui si attui un laboratorio in autonomia con utilizzo di materiali “giocosi” ma comunque ben organizzati, con maggior agio alla soddisfazione di bisogni personali.
Eccetera eccetera…
“Tetto e pane sono fra i massimi beni. Mancarne è dunque una delle massime miserie.
Eppure l’uomo non vive di solo pane. C’è dei beni che sono maggiori del pane e della casa e il mancare di questi beni è miseria più profonda che il mancare di pane e di casa.
Questo tipo di beni chiamerò ora per comodità di discorso “istruzione”… ”
(da una lettera non pubblicata di don Milani ad un giornale di Firenze nel 1956) (foto di una lezione sotto la pergola a Barbiana 1957)
Il 15 maggio partenza per Calenzano, Firenze, Barbiana, i post seguiti, al prossimo articolo: cliccare QUI
“Lassù come al solito. I ragazzi ora sono venti Spesso sono ammirata ed esaltata dalla bellezza ed eccezionalità dell’ambiente. Altre volte la miseria, il sudiciume, il disagio di quella vita mi prende alla gola. Non mangiano abbastanza, non si lavano, puzzano, quel secchio d’acqua che portano da lontano è lurido, e poi li vedi tutti e venti solfeggiare incantati il Concerto Imperatore davanti a una macchina di loro invenzione che svolge uno spartito sotto i loro occhi mentre il grammofono suona. E si sente che lì tutti i valori sono diversi dai nostri.”
(In una lettera della mamma di don Milani alla figlia. Tratto da Non so se don Milani di Adele Corradi)
Foto d’epoca che documentano l’attività musicale in quella scuola di montagna, Barbiana negli anni 60: che spettacolo!
A Barbiana i ragazzi ascoltano la musica
leggendo le note sullo spartito che si srotola
ascoltando il disco sul grammofono
(Per approfondire link a fine pagina)
E nella nostra scuola di Traona?
Mi piace ricordare una delle mie attività che potrebbe richiamare quella di Barbiana.
In classe 4^ abbiamo ascoltato alcuni brani della Turandot di Puccini, utilizzando gli spartiti preparati da Opera Domani. I ragazzi alla LIM leggevano lo spartito e contemporaneamente ascoltavano il brano scaricato e collegato al file della Lim (piccolo megafono dà il comando all’audio inserito), i ragazzi seguivano con interesse e impegno, abbiamo ascoltato i brani più volte e nelle lezioni successive abbiamo seguito l’intera opera. Sempre alla LIM, abbiamo visto il film a cartoni di Turandot, abbiamo disegnato, cantato. Bello, bello!
A Traona, i ragazzi seguono lo spartito e ascoltano la musica!
sulla schermata rotante e sonante della LIM
L’innovazione si supporta di tecnologia!
Infatti, grazie alla nuova tecnologia tutto il lavoro di don Milani si è semplificato: una LIM con pc sostituiscono sia il rotolo degli spartiti che il grammofono e i dischi (tecnologia di allora). Certo non possiamo stare in cortile, ma con tablet, smart e connessione… anche i montanari di don Milani avrebbero accellerato il loro apprendimento, attenzione però: guidati da don Milani, il maestro è sempre fondamentale!
Sul nostro blog di classe i ragazzi potevano poi ritrovare le attività fatte in classe, rivederle a casa, mostrarle ai genitori…
Molte sono le attività che si possono fare oggi nella nostra scuola, purtroppo a volte la musica viene considerata poco importante ai fini della preparazione alla vita, ma forse dipende sempre da come si insegna, non da cosa si insegna.
Dopo la pubblicazione (il 13.02.2018) del libro “Lettera a un bambino che ha paura della matematica” di Camillo Botolato, edito dalla Mondadori, sono usciti alcuni articoli sulla stampa. Li ho riuniti con i relativi link. Questi articoli hanno suscitato dibattito, sia nei relativi commenti, che su gruppi e pagine facebook interessati all’insegnamento della matematica alla scuola primaria.
L’insegnante di Treviso che fa amare la matematica ai bambini
Pubblico l’augurio-riflessione per il 2018 di Camillo Bortolato, dedicato a tutti i colleghi insegnanti e anche ai genitori:
“Caro collega, caro genitore,
ti invio questi pensieri per il nuovo 2018 con tanti auguri.
Se la scuola cambiasse
Tutti noi aneliamo a una scuola più serena.
Una scuola soprattutto dove i bambini siano un po’ più calmi e attenti.
Sogniamo un mondo diverso.
Ma, caro collega, se i bambini che hai a scuola fossero tutti buoni e disponibili ad ascoltarti sarebbe un guaio perché ti troveresti a nudo davanti ai loro occhi con il rischio di sembrare tu manchevole.
Se i bambini fossero tutti ardenti di sapere ti giudicherebbero dicendo: – Maestro questa cosa la sappiamo già, l’hai detta l’anno scorso. E tu penseresti:- Siete insaziabili a voler ogni giorno cose nuove e sempre più complesse. Lasciatemi ripetere la lezione qualche volta come fanno i miei colleghi.
Se i bambini fossero così pronti e aperti nei tuoi confronti andresti a casa con un senso di colpa per non esserti sfinito come al solito.
Perciò bambini cercate di non essere perfetti
Qualcuno cerchi di non essere attento.
Che fatica essere sotto il vostro sguardo.
Non posso sapere di tutto, anche di social e di programmi interattivi.
E non chiedetemi di disegnare, cantare, ballare.
Non ho il palcoscenico nel sangue come avete voi.
Cercate di essere un po’ più inclusivi anche voi.
Caro collega non lamentarti. La scuola dei sogni è quella che può accadere di tanto in tanto, una volta su sei, quanto basta per alimentare la speranza che il fenomeno si verifichi altre volte, magari con maggiore frequenza.
Sono cose che dico a me stesso che non devo sognare la perfezione e non devo fomentare in me l’utopia delle riforme dall’alto che risolvono i problemi, altrimenti perdo la pace.
La vera riforma la faccio io nella mia classe quando dico:
– Oggi anche se fuori è tempesta e riunioni senza fine , trovo io la soddisfazione di passare una giornata meravigliosa nella mia aula con i miei bimbi.
– Oggi trovo una soluzione al problema del calcolo o della lettura senza attenderla dagli studiosi del cervello. Rinuncio alla scientificità che elimina ogni dubbio.
Dicono che il Meglio è nemico del Bene. Perciò scelgo l’imperfezione.
Quando nel linguaggio delle nostre programmazioni saranno tornate parole come bene e male, entusiasmo e delusione emergerà la vera sostanza di come devono andare umanamente le cose.
Voglio provare a pensare da solo. Mi cimento nel fare io il cambiamento che vorrei nella scuola. Ambisco ad essere una cellula sana in questo corpo sofferente della scuola. Di più non posso fare
Poi se anche altri avranno fatto questa scelta ci troveremo nelle riunioni di ambito e per intenderci non avremmo neppure bisogno di parlarci.
Ci basterà guardarci negli occhi. Sorridendo.
Buon anno di serenità con i vostri bimbi.”
Camillo Bortolato
Grazie al maestro Camillo per il suo sorridente e rasserenante augurio