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Qualche proposta di geometria che utilizza strumenti del metodo analogico per i bambini della primaria, da fare anche da soli, leggendo poco ma con molta attenzione, per creare e disegnare forme geometriche e scoprirne le magie e le parole.

1- “Trasformeremo l’aula in un’officina.
Sappiate però che sarà un lavoro lungo e faticoso. Nulla può essere fatto a caso. Sono cose difficilissime”
(dalle parole del maestro Camillo nella presentazione del libro del maestro Fausto)
Io ho provato a copiare il missile della formichina che c’è in copertina… ho molto da migliorare ma ve lo mostro lo stesso:

 

2) Mandala con goniometro e laboratorio con le cannucce, per la stella con due triangoli (dai testi di C. Bortolato e F. Amenta)

3- Il pentagono si può trasformare, schiacciando i vertici opportuni. Lo avete provato? Con le cannucce di Fausto quante scoperte con i bambini!

Tante e tante sono le proposte, si trovano sui due testi in bibliografia, e poi si possono modificare, unire, variare, assecondando la nostra fantasia e i nostri bisogni!

Bibliografia utilizzata:

– Solidi al volo con le cannucce, Divertirsi con la geometria e rilassarsi con le cornicette, Fausto Loreto Amenta

– Concentrazione e serenità con le cornicette e i mandala, Proposte grafiche per armonizzare i tempi di lavoro nella scuola primaria, Camillo Bortolato

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

Raggruppo qui i post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione” scritti per condividere riflessioni durante la lettura di testi di Maria Montessori e i collegamenti fra il metodo montessori e il metodo analogico di Camillo Bortolato, di cui ho sperimentato il materiale a scuola e sono formatrice.

I libri di Montessori da cui ho preso spunto sono “L’autoeducazione” (nelle scuole elementari), continuazione del volume “La scoperta del bambino” (pedagogia applicata nelle Case dei Bambini) e Psicogeometria e Psicoaritmetica, questi due pubblicati per la prima volta in Spagna nell 1934. in Italia nel 1971 Psicoaritmetica e solo nel 2011 Psicogeometria.

(le date che appaiono lungo l’articolo sono link che rimandano al post su facebook)

cliccare sulle immagini per ingrandire e farle scorrere con le frecce

7 marzo 2019

Avevo iniziato le frazioni in classe 3^ con il taglio di una torta, e per poter dividerla in modo “matematico”, avevo utilizzato il goniometro.
Sapete che anche la grande Montessori per presentare le frazioni aveva creato un materiale simile alla torta: piastrelle con “fette” a incastro, e sotto le fette che c’è? un goniometro per misurarle anche in gradi. E così si fanno le frazioni e gli angoli!
Che ne dite? Una lettura della Montessori potrebbe aiutare a trovare spunti e magari creare materiali simili anche solo in cartoncino o disegnati.

21 luglio 2019

“L’apprendimento è sottomesso ad una condizione essenziale: che l’allievo accetti di ricevere le cognizioni: che egli possa fare attenzione e cioè si interessi. La sua attività psichica è il sine qua non per la riuscita”
(Montessori, Psicogeometria)

Ecco in dialogo il Metodo Montessori e il Metodo Analogico al prossimo convegno Erickson di Rimini del 6, 7 settembre: “Insegnerò al volo con il Metodo Analogico”
Clicca QUI per le informazioni del Convegno

22 luglio 2019

Costruire, manipolare, disegnare… per intuire e fare scoperte geometriche.
Ogni quadrato è la metà di quello sottostante, e tante altre scoperte si possono fare… Io ho provato usando solo due fogli A4 con retro quadrettato.
(da Psicogeometria di M. Montessori)

23 luglio 2019

Da questa attività di geometria, di manipolazione e osservazione, la Montessori fa rilevare anche la possibilità di creare figure artistiche. Non spiega come costruire i quadrati, ma basta lavorare sulle varie metà triangolari e ricomporle. In questo modo il valore di ogni quadrato è facilmente colto anche dai bambini.

23 luglio 2019

Ho fatto un breve video con le Istruzioni per costruire i quadrati. É semplicissimo, ma molto utile anche in classe.

(dal laboratorio di Maria Montessori, su Psicogeometria)

24 luglio 2019

Laboratori di geometria utilizzando spunti e materiale del “Disfalibro” delle vacanze di C.Bortolato.
Facendo si fanno osservazioni, si impara il linguaggio, si utilizzano strumenti, si collabora e si ottengono anche soddisfazioni che stimolano impegno e riflessione.

25 luglio 2019

Quesito per domani: come dimostrare che un cerchio è inscritto esattamente in un quadrato che è doppio di quello inscritto al cerchio stesso? Che sono uno la metà dell’altro è certo perché sono quelli costruiti da me. Ma che un cerchio stia perfettamente tra loro ha una spiegazione “visibile”
(sempre Montessori insegna)

26 luglio 2019

Il disegno decorativo è una delle applicazioni spontanee che esplode ogni nuova tecnica geometrica appresa. Così l’uso del compasso e altri materiali portano il bambino a creazioni estetiche di rara finezza di esecuzione (da Psicogeometria di Montessori)
Vassoio dei miei ragazzi di classe quinta con la matematica analogica di Bortolato (vedere al link dell’immagine)

1 agosto 2019

Calcolare la superficie o area: prima con le figure per cogliere intuitivamente le regole, poi si confronta, analizza, ragiona… ed eccoci alle formule. Montessori usa il materiale appositamente studiato, Bortolato usa molte immagini animate e disegnate appositamente su cui fare tanti esercizi e intuizioni. Certamente ogni insegnante in classe farà i laboratori, in armonia col suo percorso.
Vi metto proposte in parallelo:

2 agosto 2019

Come trovare la misura della superficie di un poligono regolare?
Sempre trasformando la figura in un rettangolo. Lo dice anche La Montessori e se non abbiamo il suo materiale, abbiamo la LIM e la carta… e buone proposte 😉
(Al Convegno di Rimini del 6-7 settembre abbiamo laboratori)

5 agosto 2019

Perimetro e superficie di un cerchio? Nella primaria è facoltativo, non è nei programmi, ma se si volesse si potrebbe estendere al cerchio la regola che abbiamo usato per tutti i poligoni: trasformarlo in un rettangolo che ha come base il perimetro o circonferenza e come altezza il raggio. Ma che c’entra il 3,14 che si trova nelle formule? Ecco un laboratorio da fare.
(due brevi video e foto delle misure che poi verranno corrette nella secondo tentativo)

Primo video                                       Secondo video

6 agosto 2019

Un laboratorio per scoprire con LIM, carta e forbici (o col materiale Montessori) che la somma degli angoli interni di un triangolo misura sempre 180 gradi.

7 agosto 2019

Strumenti per il calcolo mentale: visualizzare le quantità prima dei simboli. Mettere a disposizione dei bambini materiali che “mostrano i trucchi del calcolo”
(con Montessori in Psicoaritmetica e Bortolato)

7 agosto 2019

Dare un nome e un simbolo alle quantità aiutando la memorizzazione con analogie, confronti, ciclicità… Da Psicoaritmetica di Montessori e dai quaderni dei miei alunni che sperimentano il MAB

10 agosto 2019

Prima e durante la memorizzazione delle tabelline, si lavora con materiali adatti a favorire la comprensione della moltiplicazione come replicazione della stessa quantità. La memorizzazione ne verrà così motivata.
(da Psicoaritmetica di Montessori e MAB di Bortolato)

11 agosto 2019

La struttura dei numeri suddivisi in classi con differente “gerarchia” e, ad ogni cifra un diverso valore, “relativo” al posto che occupa, e non “assoluto” dato dalla reale quantità che rappresenta.
Montessori e Bortolato in accordo

14 agosto 2019

Linee orizzontali e verticali. Seguendo i suggerimenti della nostra grande Montessori, usiamo due strumenti e prendiamo nota: LA LIVELLA o BOLLA e il FILO A PIOMBO. Il filo l’ho usato anch’io in classe, la livella non l’avevo mai pensata.

17 agosto 2019

Le prime divisioni in classe 2^ con un materiale che visualizza la partizione. La tavola di Montessori e lo strumentino di Bortolato

19 agosto 2019

La divisione con più cifre al dividendo e ancora una sola cifra al divisore, si risolve a sequenze di prodotti parziali come ben sappiamo.
Montessori ce lo mostra con la sua tavola della distribuzione e le scodelline dove suddividere il dividendo. Volendo si potrebbe proporla nello stesso modo anche con lo strumentino di Bortolato come prima dimostrazione. Poi è meglio conoscere le tabelline e usare il calcolo mentale. Il lavoro di Montessori è per bambini di 6 anni, quello di Bortolato per quelli di 8 anni.

23 agosto 2019

Le unità di misura di superficie e volume (volume magari solo accennate in quinta), con una tabella che mostra le equivalenze e due “facili” problemi, dal libro Psicoaritmetica della Montessori; e dal libro operativo di Bortolato per per la classe quinta, lo strumentino delle equivalenze di aree e volumi e una pagina di problemi dove si evidenzia il percorso di trasformare le figure in rettangoli equivalenti.

  25 agosto 2019

Dopo tanti articoli di contatto fra Metodo Montessori e Metodo Analogico, vi aspetto a Rimini il 6 e 7 settembre, dove Sonia Coluccelli (Fondazione Montessori Italia e Rete scuole Montessori Alto Piemonte) sarà presente nella Plenaria a più voci per rispondere a: Come impara un bambino?

“Il dialogo aperto con il maestro Camillo Bortolato assume proprio questo punto di vista… e approda alla domanda che muove il nostro lavoro comune: “hai chiesto ad un bambino se ha voglia di imparare?

Al link se volete vedere tutto il programma. Anche io sarò presente in un laboratorio.

https://eventi.erickson.it/convegno-insegner-al-volo-…/Home…

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

Per imparare le tabelline è necessario l’impegno dei bambini per un intero anno scolastico, in classe 2^.

Ormai gli insegnanti, anche grazie a Internet e alla tecnologia, utilizzano storielle, canzoni, schede con ganci da supporto alla memoria, giochi interattivi accattivanti e … a tempo! Certo anche il tempo è necessario per essere veloci. Le sorelle GG invece ci hanno proposto la costruzione di un mazzo di carte da usare per metterci alla prova, e quando si finisce di giocare si ripongono in una deliziosa scatolina.

Nella mia classe le abbiamo scoperte solo in classe 4^, quindi le abbiamo costruite per il ripasso, certo non le possiamo più dimenticare, con il tempo che ci sono costate e poi i calcoli sono esatti e veloci se le sappiamo bene… altrimenti, certo non sarà la fine del mondo!

Al link sotto trovate tutte le indicazioni per costruire e usare al meglio le carte. Grazie alle sorelle Giuditta e Ginevra, le nostre esperte direttamente in classe (con la LIM)!

LE CARTE DELLE TABELLINE

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

 

Insegnare italiano in classe 3^, da dove partire?

Conoscere le Indicazioni Nazionali, in particolare:

  • Profilo dello studente
  • Traguardi competenze scuola primaria
  • Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria
  • Curare l’ambiente di apprendimento

    Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

  • Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
  • Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
  • lavorare, lavorare, lavorare…  in modo organizzato, stimolante e creativo

Tenere d’occhio una progettazione annuale

piano annuale italiano classe 3^

predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno

…..

  1. Per iniziare a predisporre delle attività che tengano conto delle esperienze dei bambini, partiamo dalle vacanze estive? Magari un piccolo ricordo dell’insegnante o di un compagno e si parte a scrivere alcuni pensieri su quello che vorremmo condividere con il gruppo. Un aiuto potrebbe essere l’esempio dei pensieri del disfalibro
  2. Tutti i fogli dei pensieri dei bambini consegnati e l’insegnante ne sceglie uno per qualche particolarità che è stata mostrata o a caso, lo visualizza alla LIM e si discute, corregge, modifica, in modo da entrare subito nel cuore del saper comunicare in modo corretto e anche bello! Tutti copiano in bella calligrafia il testo dalla lavagna. In seguito copieranno anche il proprio (valuta l’insegnante).
  3. Leggere un raccontino, potrebbe essere uno di quelli sul disfalibro delle vacanze, anche se non lo hanno utilizzato, prima la lettura da parte dell’insegnante che fa da modello, ripete un bambino e poi si danno i personaggi di carta (presenti nel libro o da costruire…) per “farli parlare”, alcuni bambini a turno lo possono fare.
  4. Su questo raccontino si può trascrivere una frase da analizzare come grammatica (la striscia della cucina per chi l’ha da appendere, o visualizzare alla LIM) e si potrebbe anche far costruire ad ogni bambino una striscia-cucina da tenere sul banco quando si lavora:
  5. scegliere un aspetto e trovarne altre caratteristiche: aggettivi, sinonimi, (es: giorno caldo, giorno afoso, fresco, lungo, noioso, faticoso, indimenticabile… Sinonimi di giorno: giornata, dì… )

Per ora mi fermo qui, quando si ha un programma annuale e una visione delle Indicazioni… si trovano attività e l’U.A. si costruisce da sè …

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti


									

a-livignoimg_2490Grazie all’impegno dell’Istituto comprensivo di Livigno, nelle vesti del suo Dirigente e del gruppo di colleghi della scuola Primaria con la guida dell’insegnante referente, il metodo analogico di Camillo Bortolato ha passato la dogana e raggiunto la zona franca tra le alte cime innevate delle Alpi.

La richiesta di formazione, fatta alla casa editrice Erickon, si è realizzata attraverso un corso diviso in due giornate, tenuto dall’ins. formaztrice presente in provincia, Maria Valenti, che con il carico di libri (e di esperienza) si è recata a Livigno per rispondere alle richieste formative dei colleghi.

Una lodimg_2391e va a queste insegnanti di Livigno che, dopo le mattinate in classe e il viaggio per raggiungere Livigno dalle loro case,  hanno aggiunto le ore di formazione.

 

Qualche curiosità intorno alla realizzazione di un corso di formazione in una scuola sopra a 1800 metri di altitudine.

Preparativi per raggiungere Livigno:

Il viaggio:

Passeggiata salutare al mattino:

Un grazie a tutti e buon lavoro “analogico” con  un coraggioso e frizzante volo!

quadro-preziDa questo post è stato tratto un breve articolo per “il Valtellinese” un giornale on line locale:
http://www.ilvaltellinese.it/2017/03/16/il-metodo-analogico-di-camillo-bortolato-approda-a-livigno/

preparato e pubblicato dall'ins Maria Valenti (Alicemate sul blog)

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schema classi Giacomo

Premessa curiosa e significativa:

Scuola Easy o Hard?
Questo schema, pubblicato dal maestro Giacomo lo scorso novembre, mostra due diverse interazioni del gruppo classe, a seconda delle metodologie di insegnamento, da cui dipendono le rispettive relazioni insegnante/ragazzi e ragazzi/ragazzi.
Giacomo le presenta come:
Easy (facile) la prima: quella in cui l’insegnante conduce la tradizionale  lezione frontale e i ragazzi ascoltano passivamente in silenzio.

Hard (difficile) la seconda: la lezione non c’è più,  tutti gli studenti, con l’insegnante,  lavorano alla soluzione/ricerca/studio in gruppo per raggiungere attivamente gli apprendimenti… (è difficile! infatti nessuno o quasi si preoccupa di fare o provare a fare le cose hard…)

Io avevo commentato a Giacomo: – Com’è vero! ma con la LIM si mischiano le due situazioni… creando Easy/Hard alternate, perché l’insegnante quasi “raddoppia” (cioè fa lezione ma attraverso video, immagini, testi già preparati ed è così più libera di interagire, aiutare, curare relazioni,  gestire laboratori e gruppi…)

… ma Giacomo non pare più convinto dei benefici della LIM…

ma come? – rispondo incredula. –  per me è sempre un forte sussidio per cambiare e innovare l’insegnamento!

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Il giorno successivo ha inizio il corso “La scuola dei nativi digitali” a cui partecipiamo sia Giacomo che io.

Perchè mi sono iscritta? Perchè l’iniziativa vuole rispondere all’esigenza educativa di rivedere alcuni modelli didattici e comunicativi conseguentemente all’uso di nuovi strumenti tecnologici… proviamo a sentire!

– Nel primo dei quattro incontri in calendario la lezione è  Easy, lezione tradizionale: il docente spiega ai corsisti, che ascoltano e prendono appunti, spiega come sia cambiato il mondo della cultura, come sia modificata la circolazione dei saperi e come i bambini abbiano un diverso modo di apprendere, di leggere, scrivere, pensare… mentre la scuola è rimasta ferma, ferma nei secoli…

Dal dipinto di Laurentius de Voltolina 1350 c.a. : “Lezione all’Università di Bologna”

Lezione all'Università di Bologna Laurentius de Voltolina 1350 c.a.

Alcune puntualizzazioni storiche sull’evoluzione della cultura:

1- Sette secoli fa, come documentato dal dipinto, una lezione > letio > leggere, in cui appunto un insegnante legge un prezioso libro agli studenti che prendono appunti (quelli delle prime file!)

2- Con la stampa il libro diventa meno prezioso, il docente spiega il libro che tutti gli studenti posseggono

3- Ora la tecnologia riproduce non solo il libro ma riproduce il docente stesso che spiega attraverso video a disposizione di tutti in internet

– Anche qui, su questo spazio on line, possiamo infatti vedere, attraverso un video di Graziano Cecchinato, una lezione simile a quella del corso: è lunga ma la possiamo seguire quando vogliamo, facendo pause, rivedendola nelle parti che più ci servono… rispettando i nostri bisogni e interessi

Nel video il docente Graziano Cecchinato ci porta a scoprire che quello che serve alla scuola dei nativi digitali è un capovolgimento del METODO di insegnamento: bisogna cambiare, rendere la lezione attiva, partecipata, interattiva, insomma una lezione Hard. La lezione frontale, quella Easy, sarà demandata agli strumenti tecnologici, a casa.

A scuola si attiveranno lavori di gruppo con i compagni, con la guida e il supporto dell’insegnante: abbiamo la Flipped Classroom!

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Altri strumenti per “apprendere”a disposizione sul web:

– una presentazione dei contenuti, con testi, immagini, video… (“Prezi Edu”): cliccare QUI e lasciare caricare, poi sfogliare con le frecce e altre modalità da scoprire…

– un testo in pdf sempre sulla Flipped Classroom cliccare QUI per aprire e scaricare

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Concludendo:  io ascolto,  mi incuriosisco, condivido, approfondisco, provo anche a non assegnare compiti per le vacanze di Natale… ma su un punto no, non sono d’accordo: che la LIM sia già archeologia!!!

Altro punto da chiarire: quando la scuola Primaria è “a tempo pieno”,  dove i bambini restano a scuola la maggior parte del loro tempo giornaliero, in che modo, in che percentuale è possibile rovesciare, fare la Flipped Classroom? La parte di “lezioni” da assegnare per compito potrebbe essere, almeno in parte, ancora da svolgere in classe e magari usando la tecnologia scolastica… e la LIM? per i fortunati che ce l’hanno?

Giacomo e Maria

continuano le scoperte con “Geometria con la carta”: IL QUADRATO

DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

L’ambiente di apprendimento

“Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri…

Matematica

In matematica, come nelle altre discipline scientifiche, è elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico sia come momento in cui l’alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive.

Per vedere il laboratorio della costruzioni dei tre quadrati fatti con le piegature andiamo in classe 3^: sembra tutto facile, ma in realtà per  i nostri bambini piegare non è un’attività usuale e richiede molto impegno.

cliccare  QUI  per laboratorio

 

 

Nell’introduzione del libro “Geometria in gioco” leggiamo:

“Qualcuno ha detto che un bambino rimane piccolo per poco tempo, poi ha tutta la vita per ricordare chi ha passato tempo a giocare con lui” (Reali e Barbiero, 2002)

Ora vi spiego brevemente il mio laboratorio+ gioco attivato in classe 2^ con il contributo di due testi:

Sempre seguendo il testo Geometria con la carta – Piegare per spiegare (Daniela Lucangeli, Mario Perona, Eugenia Pellizzari) già utilizzato per le linee (VEDI QUI),  abbiamo fatto un altro laboratorio alla scoperta della forma del RETTANGOLO (VEDI IN CLASSE 2^).

Lo stesso percorso si può fare per altre forme piane: quadrato, rombo e triangolo, sempre utilizzando come guida lo stesso testo.

In seguito ho preparato un gioco “a carte” ritagliando semplicemente le carte plastificate e colorate allegate al testo:

“Geometria in gioco” di Patrizia Fantuzzi.

P1090652

come spiego al termine dell’articolo di classe 2^ al link sopra.

 

 

 

Obiettivo: Costruire alcune figure geometriche con modelli, con materiali o con il disegno.

libro geometriaAttività:  laboratorio di geometria con la carta prendendo spunto dal testo Geometria con la carta – Piegare per spiegare (Daniela Lucangeli, Mario Perona, Eugenia Pellizzari)

“Un percorso operativo basato sulla piegatura della carta per avviare e potenziare la cognizione geometrica nei bambini della scuola primaria, stimolando la loro curiosità e creatività: è questo ciò che propone il primo volume di Geometria con la carta, dedicato al riconoscimento delle forme.  … imparare a piegare la carta, per conoscere gli enti fondamentali della geometria: retta, punto, piano e angolo e le prime figure piane (triangoli, rettangoli, rombi e quadrati), un percorso di difficoltà crescente, in cui ogni fase è propedeutica alla successiva. Tutte le attività possono essere realizzate utilizzando solo carta e colori.”

Io ho iniziato ad utilizzare il testo per introdurre il concetto di linea retta scoprendo questo nuovo approccio attraverso le piegature.

Dopo un primo laboratorio fatto esclusivamente piegando i fogli e osservando che le pieghe sono sempre linee dritte, siamo passati all’introduzione del concetto di linea retta.

Per vedere  attività di  laboratorio fatte in classe seconda (e data di pubblicazione)

Geometria con le piegature 16 febbraio 2014

Il rettangolo con un foglio di carta 30 maggio 2014

e in classe terza

Costruire quadrati   15/10/2014

Il ROMBO con le piegature 23/01/2015

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Scritto e pubblicato da

Alicemate - maestra Maria Valenti