Disegnare le cornicette a scuola fa pensare ai quadretti, al quaderno a quadretti, alla greca fatta per dividere la fine di un esercizio, per separare un’operazione dall’altra. Sul quaderno a righe si chiedeva spesso ai bambini il disegno che illustrasse il testo appena terminato, o il dettato, il pensiero, la poesia.
Ora abbiamo anche, grazie alle proposte del maestro Camillo Bortolato, le cornicette da fare sulle righe, righe col binario di classe prima, con quello più stretto di classe terza o a righe di quinta. Per creare queste cornicette l’autore ha attinto dalle lavorazioni che si trovano intorno a noi: nei disegni di cancelli, recinzioni, rosoni di chiese, inferriate di finestre. Che bello! Quindi anche noi e i nostri alunni, possiamo osservare la bellezza nei nostri paesi, e provare a disegnare come veri artisti/artigiani!
Le date sono quelle della pubblicazione e fanno anche da link
“Tutti i bambini possono riuscire in queste proposte alternative di disegno… Quelli più “pratici” brilleranno e, magari, aiuteranno quelli che riescono meglio con le parole. “
(da Cornicette sulle righe, di C. Bortolato)—————–
Quando le finestre danno direttamente su strade pubbliche si mettono delle protezioni per poter lasciare entrare l’aria e il sole ma fermare ospiti indesiderati.
Spesso queste grate sono semplici ferri incrociati, a volte però vengono impreziosite da disegni di curve e ricci.
Il maestro Camillo ce ne mostra molte nel suo libro “Cornicette sulle righe” ma l’osservazione di quelle vere può essere utile a coinvolgere i bambini nell’impegno grafico. Inoltre potrebbe diventare una ricerca del proprio ambiente…
Oggi è una calda giornata di luglio. che faccio? Apro il quaderno operativo e copio una inferriata, ne ho viste tante in questo periodo, e poi, potrei scrivere! Ed ecco un esempio di utilizzo delle cornicette sulle righe. Diteci delle vostre esperienze
Qualche proposta di geometria che utilizza strumenti del metodo analogico per i bambini della primaria, da fare anche da soli, leggendo poco ma con molta attenzione, per creare e disegnare forme geometriche e scoprirne le magie e le parole.
Copertina libro
pagine interne
Copertina libro
costruzioni
1- “Trasformeremo l’aula in un’officina.
Sappiate però che sarà un lavoro lungo e faticoso. Nulla può essere fatto a caso. Sono cose difficilissime”
(dalle parole del maestro Camillo nella presentazione del libro del maestro Fausto)
Io ho provato a copiare il missile della formichina che c’è in copertina… ho molto da migliorare ma ve lo mostro lo stesso:
Pronti i materiali
costruzione astronave geometrica!
2) Mandala con goniometro e laboratorio con le cannucce, per la stella con due triangoli (dai testi di C. Bortolato e F. Amenta)
indicazioni sul libro
disegno sul quaderno
costruzione con le cannucce
cornicetta
3- Il pentagonosi può trasformare, schiacciando i vertici opportuni. Lo avete provato? Con le cannucce di Fausto quante scoperte con i bambini!
Pentagono
trapezio isoscele
triangolo isoscele
Tante e tante sono le proposte, si trovano sui due testi in bibliografia, e poi si possono modificare, unire, variare, assecondando la nostra fantasia e i nostri bisogni!
Bibliografia utilizzata:
– Solidi al volo con le cannucce, Divertirsi con la geometria e rilassarsi con le cornicette, Fausto Loreto Amenta
– Concentrazione e serenità con le cornicette e i mandala, Proposte grafiche per armonizzare i tempi di lavoro nella scuola primaria, Camillo Bortolato
All’incontro con i formatori del Metodo Analogico Bortolato a cui ho partecipato il 24 giugno, ci hanno chiesto un parere sulle novità di questa e di altre nuove edizioni.
Subito avevo notato i diversi colori, disegni e caratteri di stampa, oltre alla dimensione ridotta. La minor dimensione è sicuramente un vantaggio per il peso da portare, inoltre sono state tolte le informazioni per l’uso che erano nell’introduzione e le pagine informative finali sui vari testi pubblicati di Bortolato. Queste informazioni sono invece inserite in una tasca della copertina. Insomma, tolti anche i libricini, il libro perde più di un etto sul vecchio mezzo chilo di peso.
Nel gruppo facebook mi sono attivata per fare la conoscenza di questo materiale rinnovato (testo + strumentino) quindi via al confronto.
Nuova linea del 20: lo strumentino con solo tasti o unita alle palline o alle cifre! Buona idea, non sarà più necessario girare lo strumento per non confondersi con le cifre sui tasti.
Il libro rinnovato “La linea del 20” METODO ANALOGICO per matematica in classe 1^, ecco come si presentano a confronto: il nuovo è bianco e lieve. Ci sono anche altre innovazioni che scopriremo insieme
Non introduzione nella nuova edizione della Linea del 20 per la classe 1^, ma una guida staccata per insegnanti e genitori!
Lo avevo chiesto anch’io a Camillo alcuni anni fa
Sempre a confronto La linea del 20 edizioni 2011 e 2018.
Lettura intuitiva di quantità. Che ne dite? meglio o peggio? Per voi? e per i bimbi come sarà?
Una bella novità nella nuova edizione “La Linea del 20” è l’aggiunta dell’autocorrezione, con la ricerca autonoma dei risultati delle operazioni.
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Le date che trovate nell’articolo sono quelle della pubblicazione dei post nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione” e sono link attivi.
Dal prossimo settembre 2018 potremo avere il materiale anche per l’insegnamento di Italiano in classe terza con il Metodo Analogico di Camillo Bortolato (MAB): eccolo in anteprima sulle mie ginocchia, all’incontro per formatori di giugno, a Roma.
La protagonista della storia da leggere è una volpe misteriosa. Ora ci si fa grandi e si esce dai confini di casa, si ha voglia di esplorare, conoscere altri abitanti del mondo, il mistero si fa così familiare, le paure del mistero che prima ci intrigano e insospettiscono diventeranno parte di nuove conoscenze e forse anche nuove amicizie.
Dunque, ho letto, riletto, sottolineato e condivido con gioia alcune delle indicazioni che Camillo Bortolato mette nella piccola guida di Italiano in classe terza per insegnanti e genitori.
Sono quelle sul COMPORRE, come scrivere dei testi, la parte più creativa dell’uso della scrittura. Abbiamo anche lo scrivere bene, l’ortografia e la grammatica, che completano l’apprendimento della lingua italiana.
Vi posto questa paginetta sul comporre perchè è stimolante anche solo leggere queste istruzioni per l’uso.
(cliccare sull'immagine per ingrandire e leggere)
E poi tutto il lavoro con le strisce per la correttezza ortografica, quelle per l’analisi grammaticale sulla mensola di cucina, lo studio dei verbi in ordine nell’armadio
Per capire meglio il materiale che si trova in questo cofanetto, che dovrebbe essere il materiale ad uso di ogni bambino, il loro libro di testo di italiano, guardare la presentazione sul sito Erickson, un’anteprima molto precisa, al link sotto:
Raggruppo qui alcuni post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione”, sono post precedenti alla mia “VISITA A BARBIANA” (di maggio 2018). Quelli successivi alla visita li metterò in un altro articolo. Chissà se servirà? l’ordine aiuta, almeno chi lo fa!
La SCRITTURA COLLETTIVA mi è sempre piaciuta: migliora tutti e non valuta! E se impariamo a scrivere dovrebbe averne molto vantaggio la COMUNICAZIONE, e don Milani vedeva lontano, anche interculturalità e lingue straniere per allargare gli orizzonti.
Una letttura interessante per gli insegnanti tutti, non solo per chi insegna ITALIANO.
Don Milani aveva una pluriclasse privata con ragazzi delle “medie”, ma ha avuto scambi con i bambini di Mario Lodi delle “elementari” statali. Sono le idee di fondo che sono UNIVERSALI, come i classici!
Buon weekend!
non oppressori, nè patrie nè guerre…
nella lettera dei ragazzi di Barbiana, alla scuola di Don Milani, spedita il 1° novembre 1963 alla classe del maestro Mario Lodi. Il filmato è un bel documentario storico, ascoltiamo perchè Milani, come Lodi, sono ancora INNOVATORI!
A proposito di Don Milani, avete letto la sua Lettera a una professoressa? Quest’anno se ne parla per il 50esimo dalla pubblicazione.
Don Milani è stato in contatto con il maestro Mario Lodi.
Molte scuole sono intitolate a lui… chissà se ne sarà contento! La vostra scuola a chi è intitolata?
Se scrivete a chi è intitolata la vostra scuola nei commenti e completate il sondaggio, vediamo se questa lettura e questo personaggio straordinario sono ancora di moda o se il 68 è finito.
Ho letto “Lettera a una professoressa”quando studiavo +57
Da poco ho letto “Lettera a una professoressa” Scuola di Barbiana (di Don Milani)+10
La mia scuola è intitolata a Don Milani+7
Ne ho sentito parlare molto, ma non lo conosco+3
Ogni giorno in classe ci salutiamo cantando “I CARE”+2
– Grazie a chi ha partecipato al nostro sondaggio su Don Milani. Un grande insegnante innovatore, per una scuola per gli ultimi… e se va bene per gli ultimi è giusta per tutti!
– Bisogna che ce lo rileggiamo perchè la maggior parte lo ha letto a scuola… certo voi siete giovani, ma si sa a scuola si è obbligati…
– molte scuole sono intitolate a lui, anche rispetto ad altri grandi, ma per questo farò un altro sondaggio
Io sto leggendo “Lettere alla mamma” e da questa corrispondenza emerge la vivacità e la simpatia di Don Lorenzo Milani. Volete un assaggio? Sì, ok!
Cara mamma,
[…] Ogni sera viene a veglia la Gina con la Maria de la Snieve (una ragazza spagnola) e altri giovani i quali insegnano italiano alla Maria in cambio dello spagnolo. Poi si canta tutti insieme la Paloma in perfetto castigliano. Purtroppo la Maria è così bellina giovane e allegra che non posso seguitare a farla venire quando andranno via i giovani. E’ già un po’ troppo anche così. Se era brutta e vecchia a quest’ora sapevo lo spagnolo.
[…]
Un abbraccio affettuoso, tuo
Lorenzo
Compiti per le vacanze di Natale di 5^ dello scorso anno perchè, secondo me:
… in vacanza ci si può riposare, recuperare energie, ma anche eventuale lavoro non svolto!
Ah, per Don Milani niente vacanze, quindi niente compiti, il regalo per i ragazzi del popolo è imparare il linguaggio dei ricchi, per i ricchi la vacanza dovrebbe essere conoscere il lavoro, la fatica dei poveri, che è anche la cultura che a loro manca. Una buona riflessione intorno ai compiti da assegnare, essere giusti non significa trattare tutti allo stesso modo, che fare?
“insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”
(di un alunno di Don Milani su Lettera a una professoressa)
Che ne dite?
Anche aiutarsi fra insegnanti potrebbe essere “una buona politica”, e chi non lo fa è avaro?
Per una riflessione con Adele Corradi:
“Un (bravo) …maestro deve cercare prima di tutto di educare se stesso… Imitare i metodi può anche essere una trappola”
Vi linko un articolo dove ho pubblicato un video storico in tre parti, con la storia di don Lorenzo Milani, un grande educatore, infatti quante nostre scuole sono a lui intitolate… chissà se ne sarebbe onorato!
Non tutti gli insegnanti però lo conoscono bene, io per prima
Nel nuovo Documento INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI per le I.N. leggiamo: “La statistica, come disciplina che si serve della matematica per spiegare fenomeni e tendenze della natura, del mondo e della società, può essere utilizzata come efficace “cavallo di Troia” per avvicinare gli alunni alla matematica e alla sua potente capacità di spiegare e interpretare il mondo, con spirito critico e con il supporto di dati alle opinioni.”
Questa sottolineatura alla statistica mi ha richiamato il libro tanto contestato e discusso: Esperienze pastorali di don Milani. Oltre alla PAROLA dalla cui padronanza dipende la qualità della dignità per l’uomo, ecco la MATEMATICA con il suo linguaggio chiarificatore, oggettivo e universale… E la comunicazione si moltiplica!
Dai grafici di don Milani quanti spunti di lavoro! Siete d’accordo? Leggete al link
Il “CLASSISMO” di Michele Serra e di don Lorenzo Milani
Avrete letto la recente Amaca sulle aggressioni agli insegnanti di Michele Serra accusato di “classismo” perché mette in evidenza che i colpevoli di questi fattacci sono i “figli delle classi più povere”.
Nella risposta alle polemiche, Serra cita anche don Milani: “Mi interessava dire del macro-fenomeno, di ripetere l’antica lezione di don Milani sulla scuola di classe” che anche oggi si continua a riproporre.
Sicuramente il giornalista Serra non ha torto nel condannare la scuola classista, ma non mi pare lo abbia fatto stando dalla parte di don Milani.
In un mio articolo su Alicemate, riportavo un racconto che dà un esempio del”classismo” di don Milani. Al link: “Università e pecore”
Don Milani, un potente innovatore a cui chiedere perdono? Sicuramente un coraggioso, attento e forte innovatore, come si deve ritenere chiunque modifica il propriio atteggiamento per soddisfare nuovi e urgenti bisogni.
Il nostro è un gruppo per l’innovazione, non possiamo non conoscere questa figura di MAESTRO.
Alcune informazioni raccolte da me in rete.
Buona lettura e visione!
io: don Milani è stato un grande e unico educatore, impossibile ripetere la sua esperienza, ma tutto quello che ha fatto e scritto è ancora esemplare: la scuola come vita, lo studio come svago al lavoro e viceversa. Per noi potrebbe essere alternare laboratori manuali ad ascolto, lettura e produzioni scritte. L’intervallo dovrebbe essere sostituito da un tempo maggiore, in cui si attui un laboratorio in autonomia con utilizzo di materiali “giocosi” ma comunque ben organizzati, con maggior agio alla soddisfazione di bisogni personali.
Eccetera eccetera…
“Tetto e pane sono fra i massimi beni. Mancarne è dunque una delle massime miserie.
Eppure l’uomo non vive di solo pane. C’è dei beni che sono maggiori del pane e della casa e il mancare di questi beni è miseria più profonda che il mancare di pane e di casa.
Questo tipo di beni chiamerò ora per comodità di discorso “istruzione”… ”
(da una lettera non pubblicata di don Milani ad un giornale di Firenze nel 1956) (foto di una lezione sotto la pergola a Barbiana 1957)
Il 15 maggio partenza per Calenzano, Firenze, Barbiana, i post seguiti, al prossimo articolo: cliccare QUI
“Lassù come al solito. I ragazzi ora sono venti Spesso sono ammirata ed esaltata dalla bellezza ed eccezionalità dell’ambiente. Altre volte la miseria, il sudiciume, il disagio di quella vita mi prende alla gola. Non mangiano abbastanza, non si lavano, puzzano, quel secchio d’acqua che portano da lontano è lurido, e poi li vedi tutti e venti solfeggiare incantati il Concerto Imperatore davanti a una macchina di loro invenzione che svolge uno spartito sotto i loro occhi mentre il grammofono suona. E si sente che lì tutti i valori sono diversi dai nostri.”
(In una lettera della mamma di don Milani alla figlia. Tratto da Non so se don Milani di Adele Corradi)
Foto d’epoca che documentano l’attività musicale in quella scuola di montagna, Barbiana negli anni 60: che spettacolo!
A Barbiana i ragazzi ascoltano la musica
leggendo le note sullo spartito che si srotola
ascoltando il disco sul grammofono
(Per approfondire link a fine pagina)
E nella nostra scuola di Traona?
Mi piace ricordare una delle mie attività che potrebbe richiamare quella di Barbiana.
In classe 4^ abbiamo ascoltato alcuni brani della Turandot di Puccini, utilizzando gli spartiti preparati da Opera Domani. I ragazzi alla LIM leggevano lo spartito e contemporaneamente ascoltavano il brano scaricato e collegato al file della Lim (piccolo megafono dà il comando all’audio inserito), i ragazzi seguivano con interesse e impegno, abbiamo ascoltato i brani più volte e nelle lezioni successive abbiamo seguito l’intera opera. Sempre alla LIM, abbiamo visto il film a cartoni di Turandot, abbiamo disegnato, cantato. Bello, bello!
A Traona, i ragazzi seguono lo spartito e ascoltano la musica!
sulla schermata rotante e sonante della LIM
L’innovazione si supporta di tecnologia!
Infatti, grazie alla nuova tecnologia tutto il lavoro di don Milani si è semplificato: una LIM con pc sostituiscono sia il rotolo degli spartiti che il grammofono e i dischi (tecnologia di allora). Certo non possiamo stare in cortile, ma con tablet, smart e connessione… anche i montanari di don Milani avrebbero accellerato il loro apprendimento, attenzione però: guidati da don Milani, il maestro è sempre fondamentale!
Sul nostro blog di classe i ragazzi potevano poi ritrovare le attività fatte in classe, rivederle a casa, mostrarle ai genitori…
Molte sono le attività che si possono fare oggi nella nostra scuola, purtroppo a volte la musica viene considerata poco importante ai fini della preparazione alla vita, ma forse dipende sempre da come si insegna, non da cosa si insegna.
Il 13 febbraio scrivevo nel mio gruppo facebook: “Scuola primaria con innovazione”:
Arrivato il libro di Camillo e per me è suonata la campanella! Ricordo anch’io il mio primo giorno di classe 1^: solo tanti tanti bambini e i pavimenti di legno che facevano tanto tanto rumore, con tutti quei bambini sopra. (Quantità “tanto” percepita con scarso piacere!) Voi ricordate il vostro primo giorno di scuola?
Il 15 febbraio aggiungevo: Ho terminato la “Lettera a un bambino che ha paura della matematica” di Camillo Bortolato. Vi dico due cose all’indirizzo del bimbo di 6 anni, quello che andrà in classe 1^. Anzi ho fatto una sintesi montando un’immagine di un video, sempre del maestro Camillo.
(cliccare sulle immagini per ingrandire e leggere)
Poche ore dopo aggiungevo: e al bambino che andrà in classe 2^, la lettera del maestro Camillo parla delle operazioni in colonna o calcolo scritto, gli algoritmi. Cosa dice a questo bimbo di 7 anni? (ancora in un’ immagine): “I bambini dunque si prenderanno la calcolatrice e faranno tutti i problemi della primaria, fregandosene dei programmi. Perchè dove c’è intelligenza non ci sono limiti alla comprensione.”
Quindi penso al Disfaproblemi con la calcolatrice e pubblico alcuni problemi per mostrare esempi e stimolare alla riflessione.
(cliccare sempre sulle immagini per ingrandire e far scorrere)
C’è la colla, con addizione si digitano tutti gli euro e si trova il prezzo totale. Il risultato è in basso fra i tre per controllo autonomo.
Dietro alla scheda c’è anche il suggerimento della formichina: “Bisogna usare il tasto + che unisce tutti i prezzi come la colla”
Suggerimento: “Per essere più veloce puoi usare il tasto x che significa ripetere tante volte.”
Suggerimento: “Con il dito traccia un segno a metà della figura, come se la tagliassi con le forbici. Nella calcolatrice bisogna dividere per 2, usando il tasto :”
SUGGERIMENTO: “Una sola operazione non basta. Prima bisogna sapere il costo di un solo vetro.”
Suggerimento: “La prima bilancia è la più importante. Aumentando le bambine aumenta anche il denaro.”
Suggerimento: “Guardando i gatti a sinistra è facile scoprire che basta raddoppiare i bocconcini a destra. Non serve calcolare il valore unitario.” (Risoluzione intuitiva)
Ci sono stati diversi interventi di insegnanti che fanno capire che l’uso della calcolatrice alla scuola primaria è ancora un po’ lontano dall’essere praticato, nonostante le Indicazioni Nazionali ne consiglino l’utilizzo già dalle prime classi.
Quindi suggerisco:
Si possono fare gli stessi problemi (del Disfaproblemi) anche senza calcolatrice, usando il calcolo a mente, scrivendo i risultati parziali per non perderli, ma anche scrivendo le operazioni sul blocchetto o sul quaderno. Oppure farli insieme alla lavagna (chi avesse la LIM mette tutta l’immagine scansionata), si possono fare insieme e discutere le diverse proposte. Volendo potrebbe essere la sola insegnante ad utilizzare la calcolatrice, come esempio di possibile controllo.
Un altro problema rilevato è nella presenza sia dei suggerimenti della formichina che dei risultati per il controllo autonomo. Si dice che questi aiuti potrebbero favorire troppo, demotivando il ragionamento autonomo… quindi aggiungo:
La scuola è insegnamento innanzitutto, fatta di tanto lavoro con la guida, lo stimolo, con esempi, suggerimenti… Tutto questo, se si ha un buon strumento con cui esercitarsi, diventa anche un percorso autonomo. E ogni alunno è interessato a fare sempre meglio e fare senza utilizzare il suggerimento, e senza nemmeno guardare ai risultati. Quando l’apprendimento non è fatto di valutazione non si trasforma in cercare i risultati, ma nella soddisfazione di farcela! È un continuo mettersi alla prova per imparare. Chi non entra in questa ottica, pensa solo a fregare l’insegnante, a truccare, a falsare… anche questo cambio di finalità fa parte di un insegnamento attivo e creativo.
L’altezza delle 4 case: un problema che ha suscitato molto interesse perchè se non si presta attenzione fa sbagliare anche gli insegnanti, e proprio questo è stato da stimolo e riflessione su come sia efficace anche l’errore, il confronto e la discussione intorno ai lavori matematici.
In seguito ho pubblicato il problema Le tre strade di cui si conoscono le differenze di lunghezza, l’ho proposto prima trasformato in testo scritto, poi con l’immagine: è piaciuto e si è scoperto che si può utilizzare la procedura appresa del problema precedente, e che senza mettere i dati nel disegno è più facile sbagliare:
I 4 palazzi
Testo senza immagini: le 3 strade
Le 3 strade
Bello anche l’utilizzo degli euro in moltissimi problemi e disfaproblemi di Bortolato. I bambini, già in 1^ e 2^ cominciano a vedere i decimali, a leggerli come si fa in casa ed è subito analogia anche l’uso della virgola… certo, pian piano diventerà più “matematico”, ma intanto si comincia.
Ecco due “bilance” per i bambini di 7 anni, per risolvere in modo intuitivo le proporzioni:
Quanti Km percorsi in auto
Euro per litri
Concludo questa riflessione con lo sguardo alla montagna della conoscenza, questo è il modo più chiaro per ricordarci sempre come si apprende: sempre attraverso le cose che poi diventano parole e infine simboli, strumenti sempre più complessi ma efficaci e risolutivi, se si sanno utilizzare!
Scrivendo al nostro bambino, Camillo disegna infatti una montagna per presentare il calcolo scritto e una per i problemi:
Bisogna dare la precedenza al calcolo mentale, alla vera rappresentazione delle quantità. Cosa vedi quando dico 30? e quando dico casa?
I problemi a scuola sono “rebus linguistici”, per capirli torna all’immagine, creati il film… poi vai a scegliere lo strumento per fare i calcoli risolutivi!
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Bibliografia:
Lettera a un bambino che ha paura della matematica, Camillo Bortolato, Erickson
Disfaproblemi con la calcolatrice (99 esercizi per liberare l’intelligenza dei bambini), Camillo Bortolato, Erickson
Pubblico l’augurio-riflessione per il 2018 di Camillo Bortolato, dedicato a tutti i colleghi insegnanti e anche ai genitori:
“Caro collega, caro genitore,
ti invio questi pensieri per il nuovo 2018 con tanti auguri.
Se la scuola cambiasse
Tutti noi aneliamo a una scuola più serena.
Una scuola soprattutto dove i bambini siano un po’ più calmi e attenti.
Sogniamo un mondo diverso.
Ma, caro collega, se i bambini che hai a scuola fossero tutti buoni e disponibili ad ascoltarti sarebbe un guaio perché ti troveresti a nudo davanti ai loro occhi con il rischio di sembrare tu manchevole.
Se i bambini fossero tutti ardenti di sapere ti giudicherebbero dicendo: – Maestro questa cosa la sappiamo già, l’hai detta l’anno scorso. E tu penseresti:- Siete insaziabili a voler ogni giorno cose nuove e sempre più complesse. Lasciatemi ripetere la lezione qualche volta come fanno i miei colleghi.
Se i bambini fossero così pronti e aperti nei tuoi confronti andresti a casa con un senso di colpa per non esserti sfinito come al solito.
Perciò bambini cercate di non essere perfetti
Qualcuno cerchi di non essere attento.
Che fatica essere sotto il vostro sguardo.
Non posso sapere di tutto, anche di social e di programmi interattivi.
E non chiedetemi di disegnare, cantare, ballare.
Non ho il palcoscenico nel sangue come avete voi.
Cercate di essere un po’ più inclusivi anche voi.
Caro collega non lamentarti. La scuola dei sogni è quella che può accadere di tanto in tanto, una volta su sei, quanto basta per alimentare la speranza che il fenomeno si verifichi altre volte, magari con maggiore frequenza.
Sono cose che dico a me stesso che non devo sognare la perfezione e non devo fomentare in me l’utopia delle riforme dall’alto che risolvono i problemi, altrimenti perdo la pace.
La vera riforma la faccio io nella mia classe quando dico:
– Oggi anche se fuori è tempesta e riunioni senza fine , trovo io la soddisfazione di passare una giornata meravigliosa nella mia aula con i miei bimbi.
– Oggi trovo una soluzione al problema del calcolo o della lettura senza attenderla dagli studiosi del cervello. Rinuncio alla scientificità che elimina ogni dubbio.
Dicono che il Meglio è nemico del Bene. Perciò scelgo l’imperfezione.
Quando nel linguaggio delle nostre programmazioni saranno tornate parole come bene e male, entusiasmo e delusione emergerà la vera sostanza di come devono andare umanamente le cose.
Voglio provare a pensare da solo. Mi cimento nel fare io il cambiamento che vorrei nella scuola. Ambisco ad essere una cellula sana in questo corpo sofferente della scuola. Di più non posso fare
Poi se anche altri avranno fatto questa scelta ci troveremo nelle riunioni di ambito e per intenderci non avremmo neppure bisogno di parlarci.
Ci basterà guardarci negli occhi. Sorridendo.
Buon anno di serenità con i vostri bimbi.”
Camillo Bortolato
Grazie al maestro Camillo per il suo sorridente e rasserenante augurio
È uscita una parte dell’intervista a cui ho risposto a Erica Zampieri, una editor che pubblica prodotti multimediali per la didattica, nel suo blog.didattica3d .
Grazie a Erica per il suo lavoro e io spero di contagiare altri insegnanti nella condivisione didattica!
L’articolo:
Blog scolastici: un’esperienza didattica
Tradizione e modernità: la scuola sta cambiando
Presentazione:
[…]
Intervista:
Perché hai iniziato a pubblicare anche articoli di attività fatte in classe con i tuoi alunni?
Primo per dare un ritorno importante anche ai ragazzi per le fatiche in attività che richiedono impegno e non sono sempre documentate sui quaderni, come i laboratori manuali, le conversazioni, i giochi e l’utilizzo di altri materiali…
Secondo per aprire la classe alle famiglie e lasciare testimonianze ben organizzate ad altri ragazzi e docenti, provenienti da ogni luogo.
Terzo per favorire i lavori da casa sia per chi non era presente, sia per chi voleva rivedere, ripassare, studiare o mostrare ad altri le sue esperienze scolastiche.
Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.
Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
lavorare, lavorare, lavorare… in modo organizzato, stimolante e creativo
Predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno.
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Attività che sarà inserita nella 1^ U.A.
Utilizziamo, come in 3^ e 4^ le proposte del disfalibro per le vacanze? Mi sembra simpatico e, certo sempre si parla di vacanze, ma sono le loro esperienze appena vissute e quest’anno, che sono più grandi, potremmo riferirci non ad una cosa generica delle vacanze ma ad un oggetto da raccontare.
ASCOLTO E PARLATO
Sempre un esempio ci farà da guida: l’insegnante che porta un suo oggetto e racconta… poi propone ai ragazzi per il giorno successivo di recuperare un oggetto o pensarlo.
Se invece un compagno ha già portato un oggetto (io ricordo che alcuni miei alunni avevano portato un erbario costruito durante l’estate) perfetto! lui racconterà…
SCRITTURA con attenzione al LESSICO e alla correttezza ortografica e sintattica
Al termine del racconto, lo aiuteremo a scrivere l’esperienza tutti insieme. Se c’è una LIM, un ragazzo al computer (magari un DSA se già lo utilizza) scrive, mentre gli altri copiano o su un foglio o direttamente sul quaderno (dipende se vogliamo anche la bella scrittura o maggior attenzione alla formulazione del testo).
La lezione successiva, con o senza oggetto, ognuno stenderà il suo raccontino stimolato dall’oggetto e dai ricordi, emozioni che suscitano e aiutato dall’esperienza di scrittura del testo fatta insieme.
LETTURA (riproponiamo lo stesso percorso con i raccontini presi dal Disfalibro delle vacanze di Bortolato… se non già troppo sfruttati)
(I racconti sono da togliere dal Disfalibro. Disfare il libro per farne uno di raccontini: carino no? A destra la foto di un libricino fatto da un mio alunno in 4^)
Leggere un raccontino, con attenzione sempre a intonazione, punteggiatura… prima la lettura da parte dell’insegnante che fa da modello, ripete un bambino e poi si potrebbe distribuire le parti ai ragazzi che a turno drammatizzano la storia, fissando contenuti e apprendendo anche termini e strutture.
Io ho scelto il seguente raccontino, fissata con i bruchi e le farfalle? ah ah… no dai, casualmente l’ho letto (sapete che non ho “fatto” italiano…) e mi ha incuriosito perchè ci dice ancora che i tempi di ciascuno sono diversi e che è importante guidare i bambini all’impegno e al fare per proprio conto!
Su questo testo si possono fare un po’ di RIFLESSIONI LINGUISTICHE, anche utilizzando gli aiuti a “fare da soli” delle strisce della grammatica e gli armadi dei verbi (sempre sul disfalibro di Bortolato)