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Raggruppo qui i post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione” scritti per condividere riflessioni durante la lettura di testi di Maria Montessori e i collegamenti fra il metodo montessori e il metodo analogico di Camillo Bortolato, di cui ho sperimentato il materiale a scuola e sono formatrice.

I libri di Montessori da cui ho preso spunto sono “L’autoeducazione” (nelle scuole elementari), continuazione del volume “La scoperta del bambino” (pedagogia applicata nelle Case dei Bambini) e Psicogeometria e Psicoaritmetica, questi due pubblicati per la prima volta in Spagna nell 1934. in Italia nel 1971 Psicoaritmetica e solo nel 2011 Psicogeometria.

(le date che appaiono lungo l’articolo sono link che rimandano al post su facebook)

cliccare sulle immagini per ingrandire e farle scorrere con le frecce

7 marzo 2019

Avevo iniziato le frazioni in classe 3^ con il taglio di una torta, e per poter dividerla in modo “matematico”, avevo utilizzato il goniometro.
Sapete che anche la grande Montessori per presentare le frazioni aveva creato un materiale simile alla torta: piastrelle con “fette” a incastro, e sotto le fette che c’è? un goniometro per misurarle anche in gradi. E così si fanno le frazioni e gli angoli!
Che ne dite? Una lettura della Montessori potrebbe aiutare a trovare spunti e magari creare materiali simili anche solo in cartoncino o disegnati.

21 luglio 2019

“L’apprendimento è sottomesso ad una condizione essenziale: che l’allievo accetti di ricevere le cognizioni: che egli possa fare attenzione e cioè si interessi. La sua attività psichica è il sine qua non per la riuscita”
(Montessori, Psicogeometria)

Ecco in dialogo il Metodo Montessori e il Metodo Analogico al prossimo convegno Erickson di Rimini del 6, 7 settembre: “Insegnerò al volo con il Metodo Analogico”
Clicca QUI per le informazioni del Convegno

22 luglio 2019

Costruire, manipolare, disegnare… per intuire e fare scoperte geometriche.
Ogni quadrato è la metà di quello sottostante, e tante altre scoperte si possono fare… Io ho provato usando solo due fogli A4 con retro quadrettato.
(da Psicogeometria di M. Montessori)

23 luglio 2019

Da questa attività di geometria, di manipolazione e osservazione, la Montessori fa rilevare anche la possibilità di creare figure artistiche. Non spiega come costruire i quadrati, ma basta lavorare sulle varie metà triangolari e ricomporle. In questo modo il valore di ogni quadrato è facilmente colto anche dai bambini.

23 luglio 2019

Ho fatto un breve video con le Istruzioni per costruire i quadrati. É semplicissimo, ma molto utile anche in classe.

(dal laboratorio di Maria Montessori, su Psicogeometria)

24 luglio 2019

Laboratori di geometria utilizzando spunti e materiale del “Disfalibro” delle vacanze di C.Bortolato.
Facendo si fanno osservazioni, si impara il linguaggio, si utilizzano strumenti, si collabora e si ottengono anche soddisfazioni che stimolano impegno e riflessione.

25 luglio 2019

Quesito per domani: come dimostrare che un cerchio è inscritto esattamente in un quadrato che è doppio di quello inscritto al cerchio stesso? Che sono uno la metà dell’altro è certo perché sono quelli costruiti da me. Ma che un cerchio stia perfettamente tra loro ha una spiegazione “visibile”
(sempre Montessori insegna)

26 luglio 2019

Il disegno decorativo è una delle applicazioni spontanee che esplode ogni nuova tecnica geometrica appresa. Così l’uso del compasso e altri materiali portano il bambino a creazioni estetiche di rara finezza di esecuzione (da Psicogeometria di Montessori)
Vassoio dei miei ragazzi di classe quinta con la matematica analogica di Bortolato (vedere al link dell’immagine)

1 agosto 2019

Calcolare la superficie o area: prima con le figure per cogliere intuitivamente le regole, poi si confronta, analizza, ragiona… ed eccoci alle formule. Montessori usa il materiale appositamente studiato, Bortolato usa molte immagini animate e disegnate appositamente su cui fare tanti esercizi e intuizioni. Certamente ogni insegnante in classe farà i laboratori, in armonia col suo percorso.
Vi metto proposte in parallelo:

2 agosto 2019

Come trovare la misura della superficie di un poligono regolare?
Sempre trasformando la figura in un rettangolo. Lo dice anche La Montessori e se non abbiamo il suo materiale, abbiamo la LIM e la carta… e buone proposte 😉
(Al Convegno di Rimini del 6-7 settembre abbiamo laboratori)

5 agosto 2019

Perimetro e superficie di un cerchio? Nella primaria è facoltativo, non è nei programmi, ma se si volesse si potrebbe estendere al cerchio la regola che abbiamo usato per tutti i poligoni: trasformarlo in un rettangolo che ha come base il perimetro o circonferenza e come altezza il raggio. Ma che c’entra il 3,14 che si trova nelle formule? Ecco un laboratorio da fare.
(due brevi video e foto delle misure che poi verranno corrette nella secondo tentativo)

Primo video                                       Secondo video

6 agosto 2019

Un laboratorio per scoprire con LIM, carta e forbici (o col materiale Montessori) che la somma degli angoli interni di un triangolo misura sempre 180 gradi.

7 agosto 2019

Strumenti per il calcolo mentale: visualizzare le quantità prima dei simboli. Mettere a disposizione dei bambini materiali che “mostrano i trucchi del calcolo”
(con Montessori in Psicoaritmetica e Bortolato)

7 agosto 2019

Dare un nome e un simbolo alle quantità aiutando la memorizzazione con analogie, confronti, ciclicità… Da Psicoaritmetica di Montessori e dai quaderni dei miei alunni che sperimentano il MAB

10 agosto 2019

Prima e durante la memorizzazione delle tabelline, si lavora con materiali adatti a favorire la comprensione della moltiplicazione come replicazione della stessa quantità. La memorizzazione ne verrà così motivata.
(da Psicoaritmetica di Montessori e MAB di Bortolato)

11 agosto 2019

La struttura dei numeri suddivisi in classi con differente “gerarchia” e, ad ogni cifra un diverso valore, “relativo” al posto che occupa, e non “assoluto” dato dalla reale quantità che rappresenta.
Montessori e Bortolato in accordo

14 agosto 2019

Linee orizzontali e verticali. Seguendo i suggerimenti della nostra grande Montessori, usiamo due strumenti e prendiamo nota: LA LIVELLA o BOLLA e il FILO A PIOMBO. Il filo l’ho usato anch’io in classe, la livella non l’avevo mai pensata.

17 agosto 2019

Le prime divisioni in classe 2^ con un materiale che visualizza la partizione. La tavola di Montessori e lo strumentino di Bortolato

19 agosto 2019

La divisione con più cifre al dividendo e ancora una sola cifra al divisore, si risolve a sequenze di prodotti parziali come ben sappiamo.
Montessori ce lo mostra con la sua tavola della distribuzione e le scodelline dove suddividere il dividendo. Volendo si potrebbe proporla nello stesso modo anche con lo strumentino di Bortolato come prima dimostrazione. Poi è meglio conoscere le tabelline e usare il calcolo mentale. Il lavoro di Montessori è per bambini di 6 anni, quello di Bortolato per quelli di 8 anni.

23 agosto 2019

Le unità di misura di superficie e volume (volume magari solo accennate in quinta), con una tabella che mostra le equivalenze e due “facili” problemi, dal libro Psicoaritmetica della Montessori; e dal libro operativo di Bortolato per per la classe quinta, lo strumentino delle equivalenze di aree e volumi e una pagina di problemi dove si evidenzia il percorso di trasformare le figure in rettangoli equivalenti.

  25 agosto 2019

Dopo tanti articoli di contatto fra Metodo Montessori e Metodo Analogico, vi aspetto a Rimini il 6 e 7 settembre, dove Sonia Coluccelli (Fondazione Montessori Italia e Rete scuole Montessori Alto Piemonte) sarà presente nella Plenaria a più voci per rispondere a: Come impara un bambino?

“Il dialogo aperto con il maestro Camillo Bortolato assume proprio questo punto di vista… e approda alla domanda che muove il nostro lavoro comune: “hai chiesto ad un bambino se ha voglia di imparare?

Al link se volete vedere tutto il programma. Anche io sarò presente in un laboratorio.

https://eventi.erickson.it/convegno-insegner-al-volo-…/Home…

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

 

Un libriccino di Pinocchio per stimolare le prime letture, io lo avevo regalato a un mio figlio in classe prima. Mi sembra interessante la scrittura del testo, fatta come un “copione” da leggere/recitare con le distinte parti, narratore e personaggi.

Si sarebbe potuto anche colorare, mio figlio non era stato interessato per nulla, è pulitissimo! Ecco le foto delle pagine.

In classe si potrebbe anche mostrare alla LIM, leggerlo insieme, riscrivere le parti, drammatizzarlo… intanto si impara a leggere, ci si allena nella scrittura, si impara ad ascoltare, a parlare, a socializzare…

 

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Articolo di Alicemate (maestra e mamma Maria Valenti)

 

Questo articolo è tratto dal blog Alicemate, se volete leggerlo tutto cliccare QUI

 

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A Barbiana, sui monti del Mugello

“Lassù come al solito. I ragazzi ora sono venti Spesso sono ammirata ed esaltata dalla bellezza ed eccezionalità dell’ambiente. Altre volte la miseria, il sudiciume, il disagio di quella vita mi prende alla gola. Non mangiano abbastanza, non si lavano, puzzano, quel secchio d’acqua che portano da lontano è lurido, e poi li vedi tutti e venti solfeggiare incantati il Concerto Imperatore davanti a una macchina di loro invenzione che svolge uno spartito sotto i loro occhi mentre il grammofono suona. E si sente che lì tutti i valori sono diversi dai nostri.”

(In una lettera della mamma di don Milani alla figlia. Tratto da Non so se don Milani di Adele Corradi)

Foto d’epoca che documentano l’attività musicale in quella scuola di montagna, Barbiana negli anni 60: che spettacolo!

 

(Per approfondire link a fine pagina)

E nella nostra scuola di Traona?

Mi piace ricordare una delle mie attività che potrebbe richiamare quella di Barbiana.

In classe 4^ abbiamo ascoltato alcuni brani della Turandot di Puccini, utilizzando gli spartiti preparati da Opera Domani. I ragazzi alla LIM leggevano lo spartito e contemporaneamente ascoltavano il brano scaricato e collegato al file della Lim (piccolo megafono dà il comando all’audio inserito), i ragazzi seguivano con interesse e impegno, abbiamo ascoltato i brani più volte e nelle lezioni successive abbiamo seguito l’intera opera. Sempre alla LIM, abbiamo visto il film a cartoni di Turandot, abbiamo disegnato, cantato. Bello, bello!

L’innovazione si supporta di tecnologia!

Infatti, grazie alla nuova tecnologia tutto il lavoro di don Milani si è semplificato: una LIM con pc sostituiscono sia il rotolo degli spartiti che il grammofono e i dischi (tecnologia di allora). Certo non possiamo stare in cortile, ma con tablet, smart e connessione… anche i montanari di don Milani avrebbero accellerato il loro apprendimento, attenzione però: guidati da don Milani, il maestro è sempre fondamentale!

Sul nostro blog di classe i ragazzi potevano poi ritrovare le attività fatte in classe, rivederle a casa, mostrarle ai genitori…

“leggere” Turandot  (Pubblicato il

Il suo nome è “AMORE”  (Pubblicato il )

La storia di Turandot con la C.A.A. Pubblicato il

Turandot   (Pubblicato il

Molte sono le attività che si possono fare oggi nella nostra scuola, purtroppo a volte la musica viene considerata poco importante ai fini della preparazione alla vita, ma forse dipende sempre da come si insegna, non da cosa si insegna.


Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven (il concerto ascoltato e solfeggiato a Barbiana di cui si parla nella lettera)

Ascoltiamolo anche noi:

Il 13 febbraio scrivevo nel mio gruppo facebook: “Scuola primaria con innovazione”:

Arrivato il libro di Camillo e per me è suonata la campanella!
Ricordo anch’io il mio primo giorno di classe 1^: solo tanti tanti bambini e i pavimenti di legno che facevano tanto tanto rumore, con tutti quei bambini sopra. (Quantità “tanto” percepita con scarso piacere!)
Voi ricordate il vostro primo giorno di scuola?

 

 

Il 15 febbraio aggiungevo: Ho terminato la “Lettera a un bambino che ha paura della matematica” di Camillo Bortolato. Vi dico due cose all’indirizzo del bimbo di 6 anni, quello che andrà in classe 1^. Anzi ho fatto una sintesi montando un’immagine di un video, sempre del maestro Camillo.

(cliccare sulle immagini per ingrandire e leggere)

Poche ore dopo aggiungevo: e al bambino che andrà in classe 2^, la lettera del maestro Camillo parla delle operazioni in colonna o calcolo scritto, gli algoritmi. Cosa dice a questo bimbo di 7 anni? (ancora in un’ immagine):
“I bambini dunque si prenderanno la calcolatrice e faranno tutti i problemi della primaria, fregandosene dei programmi. Perchè dove c’è intelligenza non ci sono limiti alla comprensione.”

Quindi penso al Disfaproblemi con la calcolatrice e pubblico alcuni problemi per mostrare esempi e stimolare alla riflessione.
(cliccare sempre sulle immagini per ingrandire e far scorrere)

Ci sono stati diversi interventi di insegnanti che fanno capire che l’uso della calcolatrice alla scuola primaria è ancora un po’ lontano dall’essere praticato, nonostante le Indicazioni Nazionali ne consiglino l’utilizzo già dalle prime classi.

Quindi suggerisco:

Si possono fare gli stessi problemi (del Disfaproblemi) anche senza calcolatrice, usando il calcolo a mente, scrivendo i risultati parziali per non perderli, ma anche scrivendo le operazioni sul blocchetto o sul quaderno. Oppure farli insieme alla lavagna (chi avesse la LIM mette tutta l’immagine scansionata), si possono fare insieme e discutere le diverse proposte. Volendo potrebbe essere la sola insegnante ad utilizzare la calcolatrice, come esempio di possibile controllo.

Un altro problema rilevato è nella presenza sia dei suggerimenti della formichina che dei risultati per il controllo autonomo. Si dice che questi aiuti potrebbero favorire troppo, demotivando il ragionamento autonomo… quindi aggiungo:

La scuola è insegnamento innanzitutto, fatta di tanto lavoro con la guida, lo stimolo, con esempi, suggerimenti… Tutto questo, se si ha un buon strumento con cui esercitarsi, diventa anche un percorso autonomo. E ogni alunno è interessato a fare sempre meglio e fare senza utilizzare il suggerimento, e senza nemmeno guardare ai risultati. Quando l’apprendimento non è fatto di valutazione non si trasforma in cercare i risultati, ma nella soddisfazione di farcela! È un continuo mettersi alla prova per imparare. Chi non entra in questa ottica, pensa solo a fregare l’insegnante, a truccare, a falsare… anche questo cambio di finalità fa parte di un insegnamento attivo e creativo.

L’altezza delle 4 case: un problema che ha suscitato molto interesse perchè se non si presta attenzione fa sbagliare anche gli insegnanti, e proprio questo è stato da stimolo e riflessione su come sia efficace anche l’errore, il confronto e la discussione intorno ai lavori matematici.

In seguito ho pubblicato il problema Le tre strade di cui si conoscono le differenze di lunghezza, l’ho proposto prima trasformato in testo scritto, poi con l’immagine: è piaciuto e si è scoperto che si può utilizzare la procedura appresa del problema precedente, e che senza mettere i dati nel disegno è più facile sbagliare:

Bello anche l’utilizzo degli euro in moltissimi problemi e disfaproblemi di Bortolato. I bambini, già in 1^ e 2^ cominciano a vedere i decimali, a leggerli come si fa in casa ed è subito analogia anche l’uso della virgola… certo, pian piano diventerà più “matematico”, ma intanto si comincia.

Ecco due “bilance” per i bambini di 7 anni, per risolvere in modo intuitivo le proporzioni:

Concludo questa riflessione con lo sguardo alla montagna della conoscenza, questo è il modo più chiaro per ricordarci sempre come si apprende: sempre attraverso le cose che poi diventano parole e infine simboli, strumenti sempre più complessi ma efficaci e risolutivi, se si sanno utilizzare!

Scrivendo al nostro bambino, Camillo disegna infatti una montagna per presentare il calcolo scritto e una per i problemi:

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Bibliografia:

Lettera a un bambino che ha paura della matematica, Camillo Bortolato, Erickson

Disfaproblemi con la calcolatrice (99 esercizi per liberare l’intelligenza dei bambini), Camillo Bortolato, Erickson

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

Dai iniziamo anche la classe 5^ con analogia?

Mettiamo le premesse organizzative e metodologiche che precedono e servono da bussola alla progettazione delle attività. Quindi ci ripetiamo:

Conoscere le Indicazioni Nazionali, in particolare:

  • Profilo dello studente
  • Traguardi competenze scuola primaria
  • Obiettivi di appr al termine della cl 5
  • Curare l’ambiente di apprendimento

    Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

  • Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
  • Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
  • lavorare, lavorare, lavorare…  in modo organizzato, stimolante e creativo

Tenere d’occhio una progettazione annuale

cl 5^ ITALIANO piano annuale 1-2Q

Predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno.

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Attività che sarà inserita nella 1^ U.A.

Utilizziamo, come in 3^ e 4^ le proposte del disfalibro per le vacanze? Mi sembra simpatico e, certo sempre si parla di vacanze, ma sono le loro esperienze appena vissute e quest’anno, che sono più grandi, potremmo riferirci non ad una cosa generica delle vacanze ma ad un oggetto da raccontare.

ASCOLTO E PARLATO 

Sempre un esempio ci farà da guida: l’insegnante che porta un suo oggetto e racconta… poi propone ai ragazzi per il giorno successivo di recuperare un oggetto o pensarlo.

Se invece un compagno ha già portato un oggetto (io ricordo che alcuni miei alunni avevano portato un erbario costruito durante l’estate) perfetto! lui racconterà…

SCRITTURA con attenzione al LESSICO  e alla correttezza ortografica e sintattica

Al termine del racconto, lo aiuteremo a scrivere l’esperienza tutti insieme. Se c’è una LIM,  un ragazzo al computer (magari un DSA se già lo utilizza) scrive, mentre gli altri copiano o su un foglio o direttamente sul quaderno (dipende se vogliamo anche la bella scrittura o maggior attenzione alla formulazione del testo).

La lezione successiva, con o senza oggetto, ognuno stenderà il suo raccontino stimolato dall’oggetto e dai ricordi, emozioni che suscitano e aiutato dall’esperienza di scrittura del testo fatta insieme.

LETTURA (riproponiamo lo stesso percorso  con i raccontini presi dal Disfalibro delle vacanze di Bortolato… se non già troppo sfruttati)

(I racconti sono da togliere dal Disfalibro. Disfare il libro per farne uno di raccontini: carino no? A destra la foto di un libricino fatto da un mio alunno in 4^)

 

Leggere un raccontino, con attenzione sempre a intonazione, punteggiatura… prima la lettura da parte dell’insegnante che fa da modello, ripete un bambino e poi si potrebbe distribuire le parti ai ragazzi che a turno drammatizzano la storia, fissando contenuti e apprendendo anche termini e strutture.

 

 

Io ho scelto il seguente raccontino, fissata con i bruchi e le farfalle? ah ah… no dai, casualmente l’ho letto (sapete che non ho “fatto” italiano…)  e mi ha incuriosito perchè ci dice ancora che i tempi di ciascuno sono diversi e che è importante guidare i bambini all’impegno e al fare per proprio conto!

Su questo testo si possono fare un po’ di RIFLESSIONI LINGUISTICHE, anche utilizzando gli aiuti a “fare da soli” delle strisce della grammatica e gli armadi dei verbi (sempre sul disfalibro di Bortolato)

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Che ne dite esperti di italiano?

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

Per imparare le tabelline è necessario l’impegno dei bambini per un intero anno scolastico, in classe 2^.

Ormai gli insegnanti, anche grazie a Internet e alla tecnologia, utilizzano storielle, canzoni, schede con ganci da supporto alla memoria, giochi interattivi accattivanti e … a tempo! Certo anche il tempo è necessario per essere veloci. Le sorelle GG invece ci hanno proposto la costruzione di un mazzo di carte da usare per metterci alla prova, e quando si finisce di giocare si ripongono in una deliziosa scatolina.

Nella mia classe le abbiamo scoperte solo in classe 4^, quindi le abbiamo costruite per il ripasso, certo non le possiamo più dimenticare, con il tempo che ci sono costate e poi i calcoli sono esatti e veloci se le sappiamo bene… altrimenti, certo non sarà la fine del mondo!

Al link sotto trovate tutte le indicazioni per costruire e usare al meglio le carte. Grazie alle sorelle Giuditta e Ginevra, le nostre esperte direttamente in classe (con la LIM)!

LE CARTE DELLE TABELLINE

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti

 

Insegnare italiano in classe 3^, da dove partire?

Conoscere le Indicazioni Nazionali, in particolare:

  • Profilo dello studente
  • Traguardi competenze scuola primaria
  • Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria
  • Curare l’ambiente di apprendimento

    Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

  • Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
  • Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
  • lavorare, lavorare, lavorare…  in modo organizzato, stimolante e creativo

Tenere d’occhio una progettazione annuale

piano annuale italiano classe 3^

predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno

…..

  1. Per iniziare a predisporre delle attività che tengano conto delle esperienze dei bambini, partiamo dalle vacanze estive? Magari un piccolo ricordo dell’insegnante o di un compagno e si parte a scrivere alcuni pensieri su quello che vorremmo condividere con il gruppo. Un aiuto potrebbe essere l’esempio dei pensieri del disfalibro
  2. Tutti i fogli dei pensieri dei bambini consegnati e l’insegnante ne sceglie uno per qualche particolarità che è stata mostrata o a caso, lo visualizza alla LIM e si discute, corregge, modifica, in modo da entrare subito nel cuore del saper comunicare in modo corretto e anche bello! Tutti copiano in bella calligrafia il testo dalla lavagna. In seguito copieranno anche il proprio (valuta l’insegnante).
  3. Leggere un raccontino, potrebbe essere uno di quelli sul disfalibro delle vacanze, anche se non lo hanno utilizzato, prima la lettura da parte dell’insegnante che fa da modello, ripete un bambino e poi si danno i personaggi di carta (presenti nel libro o da costruire…) per “farli parlare”, alcuni bambini a turno lo possono fare.
  4. Su questo raccontino si può trascrivere una frase da analizzare come grammatica (la striscia della cucina per chi l’ha da appendere, o visualizzare alla LIM) e si potrebbe anche far costruire ad ogni bambino una striscia-cucina da tenere sul banco quando si lavora:
  5. scegliere un aspetto e trovarne altre caratteristiche: aggettivi, sinonimi, (es: giorno caldo, giorno afoso, fresco, lungo, noioso, faticoso, indimenticabile… Sinonimi di giorno: giornata, dì… )

Per ora mi fermo qui, quando si ha un programma annuale e una visione delle Indicazioni… si trovano attività e l’U.A. si costruisce da sè …

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Scritto e pubblicato da

Alicemate-maestra Maria Valenti


									

a-livignoimg_2490Grazie all’impegno dell’Istituto comprensivo di Livigno, nelle vesti del suo Dirigente e del gruppo di colleghi della scuola Primaria con la guida dell’insegnante referente, il metodo analogico di Camillo Bortolato ha passato la dogana e raggiunto la zona franca tra le alte cime innevate delle Alpi.

La richiesta di formazione, fatta alla casa editrice Erickon, si è realizzata attraverso un corso diviso in due giornate, tenuto dall’ins. formaztrice presente in provincia, Maria Valenti, che con il carico di libri (e di esperienza) si è recata a Livigno per rispondere alle richieste formative dei colleghi.

Una lodimg_2391e va a queste insegnanti di Livigno che, dopo le mattinate in classe e il viaggio per raggiungere Livigno dalle loro case,  hanno aggiunto le ore di formazione.

 

Qualche curiosità intorno alla realizzazione di un corso di formazione in una scuola sopra a 1800 metri di altitudine.

Preparativi per raggiungere Livigno:

Il viaggio:

Passeggiata salutare al mattino:

Un grazie a tutti e buon lavoro “analogico” con  un coraggioso e frizzante volo!

quadro-preziDa questo post è stato tratto un breve articolo per “il Valtellinese” un giornale on line locale:
http://www.ilvaltellinese.it/2017/03/16/il-metodo-analogico-di-camillo-bortolato-approda-a-livigno/

preparato e pubblicato dall'ins Maria Valenti (Alicemate sul blog)