Qualche proposta di geometria che utilizza strumenti del metodo analogico per i bambini della primaria, da fare anche da soli, leggendo poco ma con molta attenzione, per creare e disegnare forme geometriche e scoprirne le magie e le parole.
Copertina libro
pagine interne
Copertina libro
costruzioni
1- “Trasformeremo l’aula in un’officina.
Sappiate però che sarà un lavoro lungo e faticoso. Nulla può essere fatto a caso. Sono cose difficilissime”
(dalle parole del maestro Camillo nella presentazione del libro del maestro Fausto)
Io ho provato a copiare il missile della formichina che c’è in copertina… ho molto da migliorare ma ve lo mostro lo stesso:
Pronti i materiali
costruzione astronave geometrica!
2) Mandala con goniometro e laboratorio con le cannucce, per la stella con due triangoli (dai testi di C. Bortolato e F. Amenta)
indicazioni sul libro
disegno sul quaderno
costruzione con le cannucce
cornicetta
3- Il pentagonosi può trasformare, schiacciando i vertici opportuni. Lo avete provato? Con le cannucce di Fausto quante scoperte con i bambini!
Pentagono
trapezio isoscele
triangolo isoscele
Tante e tante sono le proposte, si trovano sui due testi in bibliografia, e poi si possono modificare, unire, variare, assecondando la nostra fantasia e i nostri bisogni!
Bibliografia utilizzata:
– Solidi al volo con le cannucce, Divertirsi con la geometria e rilassarsi con le cornicette, Fausto Loreto Amenta
– Concentrazione e serenità con le cornicette e i mandala, Proposte grafiche per armonizzare i tempi di lavoro nella scuola primaria, Camillo Bortolato
Nel 2015 e nel 2016, il maestro Camillo Bortolato ha pubblicato due libri/blocco dal titolo curioso e provocatorio: “Disfaproblemi – 90 esercizi per liberarsi dalla paura della matematica” e “Disfaproblemi con la calcolatrice – 99 esercizi per liberare l’intelligenza dei bambini”. Sono indirizzati a tutti i bambini e i ragazzi a partire dai primi anni della scuola Primaria.
Anche gli adulti possono trovarli interessanti!
Che differenza c’è fra i due libretti si capisce dal titolo
– Nel secondo pubblicato, il Disfaproblemi con la calcolatrice, si propone l’utilizzo della calcolatrice già dalle prime classi di scuola primaria, precisamente dopo gli esercizi di calcolo mentale indicate dal Metodo Analogico e favoriti dagli strumenti, La linea del 20 in prima e quella del 100 in classe seconda. Con la calcolatrice poi si vola con la soluzione dei vari problemi, e utilizzando tutte e quattro le operazioni di cui ancora non si conoscono gli algoritmi per il calcolo scritto. Quindi visualizzare il problema presentato con immagini e valore monetario, leggere la domanda e scegliere l’operazione corretta, poi digitare numeri e verificare se il risultato è corretto. Diversamente si riprova e si trova l’errore!
Tutto con gli oggetti e gli euro perchè, come diceva anche la grande Montessori, “il calcolo si insegna praticamente in bottega”. Certo che Maria Montessori, cento anni fa non aveva a disposizione la calcolatrice, i bottegai facevano con precisione i calcoli con carta e matita, utilizzando con ordine e metodo i quattro algoritmi; chissà che avrebbe fatto se avesse avuto a disposizione l’odierna tecnologia? La bottega di allora è oggi un supermercato con lettura digitale dei prezzi e casse calcolatrici… Forse è tempo di aggiornarci, pur continuando a sapere anche la “storia” del calcolo.
– Nel Disfaproblemi senza uso di calcolatrice invece, i problemi/esercizio proposti sono presentati come dei quiz intelligenti, che con attenzione e intuito portano a trovare la soluzione di situazioni via via più complesse. Questo tipo di problema, che non richiede procedure rigide e complicati algoritmi, favorisce nei ragazzi un approccio alla matematica più disinvolto, perchè pur richiedendo impegno, diverte e dà l’opportunità a tutti di trovare soddisfazione.
Vediamo alcune pagine a confronto:
Entrambi i Disfaproblemi LIBERANO
tutti e due senza bisogno di eseguire calcoli, ma sfruttando mezzi diversi!
stesse pagine/gioco da fare e staccare
esercizi divisi in colori diversi secondo il tipo di strategia
si vede bene la differenza: nel primo attenzione alle quantità, nel secondo alle operazioni
sono simili, ma nel primo non serve fare calcoli, solo confronti
le bilance richiedono attenzione, ma i numeri hanno diversa importanza
nell’ultima parte i problemi sono più simili: rompicapi e strategie avanzate
Quindi Disfaproblemi che disfano solo le paure, le lungaggini con riscrittura di parole e calcoli… ma libertà all’intuizione, all’immaginazione, alla creatività: qualità indispensabili nella soluzione dei problemi.
Poi a scuola si impara anche a scrivere utilizzando i linguaggi corretti e precisi della matematica e tutto diventa sempre più chiaro, completo e BELLO!
– Per chi è interessato ad iniziare musica in classe 1^, uno spunto e una riflessione, da una mia esperienza e corso di aggiornamento. Ai bambini era piaciuto creare i personaggi del Suono Firulì, col vestito di una nota musicale e di Silenzino, con il vestito di una pausa musicale. Nel documento (Maria pdf), dove ho scritto a mio uso personale il progettino, trovate anche alcune schede, una riflessione per lavorare in modo trasversale con le altre discipline e una scheda di bibliografia di Guido Aliprandi.
– Un’altra proposta molto professionale è del maestro Giacomo, maestro di scuola primaria e di musica! Purtroppo io non l’ho provata con i bambini, ma si legge la sua bontà. (cliccare su Giacomo pdf)
– Sempre per la classe 1^ si possono vedere gli articoli pubblicati sul nostro blog di classe. Questo anno scolastico era stato caratterizzato dall’adesione alla proposta di Opera Domani, un programma di promozione nazionale alla musica lirica. In particolare noi avevamo conosciuto e partecipato allo spettacolo allestito per i ragazzi dell’Opera “L’Olandese Volante”di Richard Wagner.
Nei vari articoli troverete diversi video, tipo karaoke, costruiti da me per poter insegnare i brani dell’opera, un po’ complessi, ai bambini di sei anni.
Articoli di MUSICA pubblicati in classe 1^ a. s. 2012-13
– collegamento all’articolo e data di pubblicazione:
La linea del 1000 si è rinnovata come quella del 20: le stesse modifiche nelle dimensioni e tipo di immagini, il contenuto resta lo stesso della precedente edizione, con aggiunta di colori nei disegni e tinte pastello in verde invece del rosso di cl. 1^. Alcune aggiunte interessanti fra gli strumentini.
Per vedere il contenuto al link di Erickson https://www.erickson.it/Pagine/La-linea-del-1000.aspx
Questo (immagine sotto) è il materiale per la classe 3^ a confronto: quello della nuova edizione e quello della precedente. Per conoscere il nuovo, è “analogico e naturale” basarsi sul vecchio, su quanto già si conosce per valutare e comprendere quello che c’è da scoprire e cambiare.
(abbinato a La Linea del 1000 di Bortolato)
Il cambiamento delle strisce per l’equivalenze.
Prima il numero già scritto confondeva mentre ora con il pennarello si può fare l’esercizio e capire il meccanismo: dopo aver scritto il numero indicato, solo muovendo il cursore trasparente con la virgola disegnata sulla destra, si scopre lo stesso valore ma con una marca diversa. Si cancella e si passa ad una nuova equivalenza.
Lo strumentino aggiunto con frazioni e percentuali permette di visualizzare e confrontare parti frazionate in modo diverso. Il linguaggio verrà stimolato dall’accompagnare le azioni. Nell’esempio 4/8=3/6=50%=1/2 o metà di tutto (o dell’intero).
Sul retro alcuni esercizi da fare sulle bilance preparano al concetto di frazione equivalente, propria, impropria… alla somma di frazioni …
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Le date che trovate nell’articolo sono quelle della pubblicazione dei post nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione” e sono link attivi.
Il 17 maggio sono tornata da un giretto toscano, stimolato dalla voglia di ritrovare i luoghi di vita di un grande uomo e grande maestro: Lorenzo Milani. certo: don Lorenzo Milani, perchè se non fosse diventato prete non avrebbe mai potuto fare quel che ha fatto. Ho pubblicato questi post sul gruppo facebook, li raccolgo qui come continuazione dell’articolo precedente (QUI) e come sistemazione e recupero di riflessioni. Non ho capito quale interesse abbiano avuto fra i colleghi.
(cliccare sulle immagini per ingrandirle e far scorrere la galleria)
La settimana scorsa sono stata a conoscere la Scuola di Barbiana, dove è stato maestro don Lorenzo Milani. Ho trovato diverse scolaresche in visita, accompagnate e superpreparate dai loro insegnanti.
Dopo aver percorso il Sentiero della Costituzione nel bosco, ecco la casa/scuola/chiesa animata dai ragazzi di una Primaria!
Chi di voi è stato a Barbiana? impressioni?
Dal sito della Fondazione don Lorenzo Milani
1° cartello del Sentiero
inizio del sentiero a piedi verso Barbiana, sotto un decisa pioggerella
arrivo sotto l’ombrello!
Commenti al post:
L.B. : Ioooooo, ci sono stata due anni fa! Un posto che vale la pena di vedere!
io: io mi sto ingozzando di lui, lo trovo un innovatore esemplare, ancora oggi. Vedere i ragazzi in quel luogo come erano a loro agio, bello!
L.B. : Concordo Maria…Per me è stata una grande emozione visitare quei luoghi… Gli ambienti, gli spazi, l’officina, la piscina…e anche il piccolo cimitero.
io: Ah, una curiosità: ho raggiunto Barbiana per il bosco e sotto la pioggia come dovette fare al suo primo arrivo a Barbiana don Lorenzo nel 1954. Pian piano condividerò la mia esperienza, qui e sui miei blog
La mia visita a Barbiana la condivido, perchè il maestro a Barbiana diceva:
“Poi insegnando ho imparato tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”
(Cartelli da leggere e due foto esterne della “scuola in canonica”)
Don Milani e la Costituzione nei suoi scritti
Chiesetta dove i ragazzi hanno colorato con mosaici le vetrate e portoncino della canonica, dove si trova un laboratorio con officina vera!
Informazioni essenziali
Vista dalla piscinetta didattica di Barbiana (foto 2018)
Conoscenza, coscienza e responsabiltà per una libertà sociale. La Costituzione è da insegnare a scuola!
I VERBI con buoni strumenti operativi:
– la tabella con i cartellini di don Lorenzo Milani (utilizzata nella sua scuola per i poveri più di 50 anni fa)
– l’armadio di Camillo Bortolato in CD per la LIM delle nostre scuole
Indicatene altri che vi sembrano interessanti!
Dal testo “La scuola di Barbiana – Il percorso didattico – (Fondazione don Lorenzo Milani)
I cartellini virtuali vengono richiesti con la leva per essere collocati al loro posto. Dal CD “Analisi grammaticale e logica con la LIM” (di Camillo Bortolato) Ed Erickson
Insegnare a nuotare ai ragazzi di Barbiana con un istruttore di lingua inglese: ma è il CLIL !
Però, una metodologia didattica innovativa… a Barbiana negli anni 60
Un istruttore di lingua inglese insegna a nuotare ai ragazzi di montagna negli anni 60
La piscinetta di Barbiana scavata dai ragazzi per poter imparare a nuotare, competenza di difficile realizzazione per ragazzi di montagna (foto 2018)
Partire a far scuola con un partito preso (copiando un esempio di successo) è uno sbaglio, perchè uno limita il proprio orizzonte, occorre invece avere occhi ben aperti a tutto, per aggiustare la mira, costruire se stesso e la propria attività “su misura” delle necessità del luogo e del momento.
(modificato, da Lettera a don Giovanni in La parola fa uguali)
La scuola sta per finire e spesso un canto, un ballo, uno spettacolo chiudono l’anno scolastico. La musica quindi protagonista di eventi. Mi piacerebbe fosse protagonista anche nell’insegnamento. Ho scritto un articolo mettendo in parallelo un’ esperienza di più di 50 anni fa e una di due anni fa. L’innovazione si supporta di tecnologia! Che ne dite? Avete esperienze simili, condividetele con noi!
L’innovazione è FARE, anche nel mettere al posto giusto le parti delle frasi (analisi grammaticale), prendendo una parola alla volta. Con don Milani una tabella e i cartellini, come con la tabella dei verbi; con Bortolato la tecnologia è decisamente in aiuto: immagini colorate, stampate e interattive in un CD-ROM, da utilizzare alla LIM come esempio o al pc singolarmente
La tabella dell’analisi grammaticale di don Milani con i cartellini delle varie parti della frase, da mettere nella colonna giusta — presso Scuola di Barbiana.
La striscia dell’analisi grammaticale di Bortolato tutta su una mensola di cucina: quanti aiuti in più, ma l’ordine e il numero delle parti della frase non è modificato.
Per capire meglio come si utilizzavano tabelloni e striscette per imparare la grammatica (verbi, parole o pezzi di frase), un articolo con testimonianza diretta della prof Adele Corradi che è stata a Barbiana con don Milani.
Al tempo di don Milani non c’era nessun insegnamento di L2 alla primaria, ora abbiamo l’inglese e pure la possibilità di ascoltare le lingue di compagni che arrivano da altri paesi con L1 albanese, rumeno, russo, arabo…
Mi ha colpito quello che diceva il maestro don Milani nel 1963 in una conferenza rivolta ai genitori per l’apertura di un doposcuola (vi metto il testo) che non era altro che il metodo da lui utilizzato per far apprendere le lingue: l’ascolto dai dischi, l’ascolto dal vivo di ragazzi stranieri invitati alla scuola durante l’estate e per i più grandi (dai 14-15 anni) i soggiorni all’estero. Se non è innovazione questa! Io resto senza parole.
Vorrei sentire chi insegna L2 che ne dice
Dall’intervento di don Lorenzo Milani come relatore ad una conferenza del 12-10-1963 a Calenzano: “Istituzione del doposcuola”
imparare le lingue alla scuola di Barbiana (foto d’epoca)
Circa due mesi fa avevo pubblicato i lavori di gruppo dei miei ragazzi di 5^ sullo studio tanto atteso dell’apparato riproduttore. Non mi pare abbia avuto invece molto interesse fra gli iscritti del gruppo. Siccome siamo in modalità di innovazione pare che dovrebbe essere un apparato che richiede attenzione.
Per avvalorare questa mia convinzione mi faccio aiutare ancora da quanto disse ai genitori don Milani.
Aggiungo che la prof. di scienze delle medie, che avrebbe ricevuto i miei ragazzi, mi aveva detto di non spiegare quell’apparato, nemmeno lei lo avrebbe fatto in 1^ media, ma lo avrebbe lasciato a degli esperti che in 3^ media si occupano ormai regolarmente di questo argomento “delicato”.
Siete come la prof o come don Milani?
Dalla conferenza di don Milani del 1963
Cartellone costruito da un gruppo dei miei ragazzi per presentarlo ai compagni (maggio 2017)
Dallo schermo costruito dai ragazzi di don Milani del 1960, alle nostre LIM da utilizzare per tutte le discipline, ma anche la LIM resta anche un bellissimo schermo per vedere film e immagini, come per i ragazzi di Barbiana.
Schermo per proiezioni (foto scuola di Barbiana di don Milani)
Lavori alla LIM nella scuola di Traona (a.s. 2016-17)
Educazione arte e immagine a Barbiana… Lorenzo Milani era anche pittore, ma ecco per i suoi ragazzi un lavoro artistico con una soluzione curiosa. Chi di voi ha lavorato sui vetri?
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Le date che trovate nell’articolo sono quelle della pubblicazione dei post nel mio gruppo facebook “Scuola primaria con innovazione” e sono link attivi.
Raggruppo qui alcuni post pubblicati nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con innovazione”, sono post precedenti alla mia “VISITA A BARBIANA” (di maggio 2018). Quelli successivi alla visita li metterò in un altro articolo. Chissà se servirà? l’ordine aiuta, almeno chi lo fa!
La SCRITTURA COLLETTIVA mi è sempre piaciuta: migliora tutti e non valuta! E se impariamo a scrivere dovrebbe averne molto vantaggio la COMUNICAZIONE, e don Milani vedeva lontano, anche interculturalità e lingue straniere per allargare gli orizzonti.
Una letttura interessante per gli insegnanti tutti, non solo per chi insegna ITALIANO.
Don Milani aveva una pluriclasse privata con ragazzi delle “medie”, ma ha avuto scambi con i bambini di Mario Lodi delle “elementari” statali. Sono le idee di fondo che sono UNIVERSALI, come i classici!
Buon weekend!
non oppressori, nè patrie nè guerre…
nella lettera dei ragazzi di Barbiana, alla scuola di Don Milani, spedita il 1° novembre 1963 alla classe del maestro Mario Lodi. Il filmato è un bel documentario storico, ascoltiamo perchè Milani, come Lodi, sono ancora INNOVATORI!
A proposito di Don Milani, avete letto la sua Lettera a una professoressa? Quest’anno se ne parla per il 50esimo dalla pubblicazione.
Don Milani è stato in contatto con il maestro Mario Lodi.
Molte scuole sono intitolate a lui… chissà se ne sarà contento! La vostra scuola a chi è intitolata?
Se scrivete a chi è intitolata la vostra scuola nei commenti e completate il sondaggio, vediamo se questa lettura e questo personaggio straordinario sono ancora di moda o se il 68 è finito.
Ho letto “Lettera a una professoressa”quando studiavo +57
Da poco ho letto “Lettera a una professoressa” Scuola di Barbiana (di Don Milani)+10
La mia scuola è intitolata a Don Milani+7
Ne ho sentito parlare molto, ma non lo conosco+3
Ogni giorno in classe ci salutiamo cantando “I CARE”+2
– Grazie a chi ha partecipato al nostro sondaggio su Don Milani. Un grande insegnante innovatore, per una scuola per gli ultimi… e se va bene per gli ultimi è giusta per tutti!
– Bisogna che ce lo rileggiamo perchè la maggior parte lo ha letto a scuola… certo voi siete giovani, ma si sa a scuola si è obbligati…
– molte scuole sono intitolate a lui, anche rispetto ad altri grandi, ma per questo farò un altro sondaggio
Io sto leggendo “Lettere alla mamma” e da questa corrispondenza emerge la vivacità e la simpatia di Don Lorenzo Milani. Volete un assaggio? Sì, ok!
Cara mamma,
[…] Ogni sera viene a veglia la Gina con la Maria de la Snieve (una ragazza spagnola) e altri giovani i quali insegnano italiano alla Maria in cambio dello spagnolo. Poi si canta tutti insieme la Paloma in perfetto castigliano. Purtroppo la Maria è così bellina giovane e allegra che non posso seguitare a farla venire quando andranno via i giovani. E’ già un po’ troppo anche così. Se era brutta e vecchia a quest’ora sapevo lo spagnolo.
[…]
Un abbraccio affettuoso, tuo
Lorenzo
Compiti per le vacanze di Natale di 5^ dello scorso anno perchè, secondo me:
… in vacanza ci si può riposare, recuperare energie, ma anche eventuale lavoro non svolto!
Ah, per Don Milani niente vacanze, quindi niente compiti, il regalo per i ragazzi del popolo è imparare il linguaggio dei ricchi, per i ricchi la vacanza dovrebbe essere conoscere il lavoro, la fatica dei poveri, che è anche la cultura che a loro manca. Una buona riflessione intorno ai compiti da assegnare, essere giusti non significa trattare tutti allo stesso modo, che fare?
“insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”
(di un alunno di Don Milani su Lettera a una professoressa)
Che ne dite?
Anche aiutarsi fra insegnanti potrebbe essere “una buona politica”, e chi non lo fa è avaro?
Per una riflessione con Adele Corradi:
“Un (bravo) …maestro deve cercare prima di tutto di educare se stesso… Imitare i metodi può anche essere una trappola”
Vi linko un articolo dove ho pubblicato un video storico in tre parti, con la storia di don Lorenzo Milani, un grande educatore, infatti quante nostre scuole sono a lui intitolate… chissà se ne sarebbe onorato!
Non tutti gli insegnanti però lo conoscono bene, io per prima
Nel nuovo Documento INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI per le I.N. leggiamo: “La statistica, come disciplina che si serve della matematica per spiegare fenomeni e tendenze della natura, del mondo e della società, può essere utilizzata come efficace “cavallo di Troia” per avvicinare gli alunni alla matematica e alla sua potente capacità di spiegare e interpretare il mondo, con spirito critico e con il supporto di dati alle opinioni.”
Questa sottolineatura alla statistica mi ha richiamato il libro tanto contestato e discusso: Esperienze pastorali di don Milani. Oltre alla PAROLA dalla cui padronanza dipende la qualità della dignità per l’uomo, ecco la MATEMATICA con il suo linguaggio chiarificatore, oggettivo e universale… E la comunicazione si moltiplica!
Dai grafici di don Milani quanti spunti di lavoro! Siete d’accordo? Leggete al link
Il “CLASSISMO” di Michele Serra e di don Lorenzo Milani
Avrete letto la recente Amaca sulle aggressioni agli insegnanti di Michele Serra accusato di “classismo” perché mette in evidenza che i colpevoli di questi fattacci sono i “figli delle classi più povere”.
Nella risposta alle polemiche, Serra cita anche don Milani: “Mi interessava dire del macro-fenomeno, di ripetere l’antica lezione di don Milani sulla scuola di classe” che anche oggi si continua a riproporre.
Sicuramente il giornalista Serra non ha torto nel condannare la scuola classista, ma non mi pare lo abbia fatto stando dalla parte di don Milani.
In un mio articolo su Alicemate, riportavo un racconto che dà un esempio del”classismo” di don Milani. Al link: “Università e pecore”
Don Milani, un potente innovatore a cui chiedere perdono? Sicuramente un coraggioso, attento e forte innovatore, come si deve ritenere chiunque modifica il propriio atteggiamento per soddisfare nuovi e urgenti bisogni.
Il nostro è un gruppo per l’innovazione, non possiamo non conoscere questa figura di MAESTRO.
Alcune informazioni raccolte da me in rete.
Buona lettura e visione!
io: don Milani è stato un grande e unico educatore, impossibile ripetere la sua esperienza, ma tutto quello che ha fatto e scritto è ancora esemplare: la scuola come vita, lo studio come svago al lavoro e viceversa. Per noi potrebbe essere alternare laboratori manuali ad ascolto, lettura e produzioni scritte. L’intervallo dovrebbe essere sostituito da un tempo maggiore, in cui si attui un laboratorio in autonomia con utilizzo di materiali “giocosi” ma comunque ben organizzati, con maggior agio alla soddisfazione di bisogni personali.
Eccetera eccetera…
“Tetto e pane sono fra i massimi beni. Mancarne è dunque una delle massime miserie.
Eppure l’uomo non vive di solo pane. C’è dei beni che sono maggiori del pane e della casa e il mancare di questi beni è miseria più profonda che il mancare di pane e di casa.
Questo tipo di beni chiamerò ora per comodità di discorso “istruzione”… ”
(da una lettera non pubblicata di don Milani ad un giornale di Firenze nel 1956) (foto di una lezione sotto la pergola a Barbiana 1957)
Il 15 maggio partenza per Calenzano, Firenze, Barbiana, i post seguiti, al prossimo articolo: cliccare QUI
– Un saluto dal convegno di Milano con Bortolato : siamo in 1200!
Così scrivevo e condividevo la mia presenza con il gruppo di insegnanti su facebook, il mattino del 13 gennaio 2018, al Convegno
Matematica e Italiano
con il Metodo Analogico
Il salone si sta riempiendo
A casa, unisco alcuni scatti in un breve video per ricordare, e donare qualche goccia di pioggia del convegno ai colleghi iscritti nel mio gruppo facebook “Scuola Primaria con Innovazione”:
Pubblico anche il saluto di fine convegno: una registrazione della platea, mentre prendono posto e dilagano nel salone le note che accompagnano i pensieri del maestro Camillo. Si sente la commozione degli insegnanti in comunione con il loro collega Camillo, che ha percorso la stessa strada in una scuola che non sempre sa restituire l’impegno e la fatica del ruolo richiesto:
Il filmato degli anatroccoli sui gradini, che il maestro Camillo proietta, accompagnandolo con i suoi efficaci e ironici commenti, ci mostra la metafora del “Ruolo del’insegnante”:
“Abbandonali e i bambini si sentono splendidi! Devono fare fatica! L’ultimo potremmo diagnosticarlo, non ce la farà mai!?
La comprensione non si ha a comando. Maestra devi stare davanti a mostrare come si fa!”
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Il secondo filmato con la famiglia di anatroccoli sbattuta dal vento mentre attraversa la piazza, ci mostra come viene trattata la maestra con i suoi alunni dal “Vento delle riforme e delle circolari”, e la resistenza nel rimettersi in piedi e proseguire:
Grazie all’invito a portare il mio contributo ad un corso di aggiornamento organizzato dall’IPRASE del Trentino, sul tema
FAR DI CONTO
7, 8, 9 settembre 2017, tre giorni di incontri sul calcolo alla scuola primaria, ho potuto ascoltare e cogliere alcuni punti di contatto fra gli studi delle neuroscienze con la didattica di Camillo Bortolato.
Il corso è stato introdotto infatti da una relazione del docente e ricercatore CIMEC Prof. Giorgio Vallortigara “Cervelli che contano: come il cervello apprende il concetto di numero e di operazione”. Ho seguito con interesse questa presentazione che ha dato spunti e collegamenti anche per il mio laboratorio sul far di conto con gli strumenti del metodo analogico di Camilllo Bortolato. Gli spunti che ho colto a supporto del metodo analogico sono stati:
smontare la paura verso la matematica che molti bambini vivono, tenuto conto che tutti gli animali, come anche l’uomo, hanno la capacità di cogliere le quantità.
il cervello ha la sua rappresentazione della numerosità, da qui si deve partire ed esercitarla nelle scuole
lo zero è presente come il NULLA della numerosità
il percorso da seguire è dalla semantica, al lessicale (etichette es.del pappagallo), al sintattico (collegamenti ai simboli es. del del gorilla)
la matematica e il linguaggio sono separati nel cervello
la matematica, quella dei simboli, del linguaggio, è un fatto culturale
la matematica dei matematici è semplicemente la riscoperta di quello che c’è naturalmente nei nostri cervelli, cioè tutta la matematica dei numeri reali, non solo naturali
A questo scopo metto un video pubblicato su Youtube, dove il prof. Vallortigara espone le nuove scoperte, i contenuti sono circa gli stessi esposti al corso:
Questo il programma della giornata a cui ho preso parte
Cervelli che contano: come il cervello apprende il concetto di numero e di operazione – Giorgio Vallortigara (CIMEC)
Laboratorio: Il metodo analogico – Maria Valenti
Laboratorio: Il calcolo nelle prove INVALSI – Marianna Nicoletti
Laboratori a confronto: dibattito sui laboratori – Elisabetta Ossanna UNITN
Il giorno successivo venivano presentate altre due metodologie:
Laboratorio: Il metodo Montessori – Chiara Visintainer
Laboratorio: Il calcolo in riga – Lorella Maurizi
Laboratori a confronto: dibattito sui laboratori – Elisabetta Ossanna UNITN
Provo a dare un inizio anche per la classe 2^ con l’aggancio alle progettazioni e indicazioni ministeriali per predisporre il nostro progetto sul registro e poi diamo tutta l’attenzione alle relazioni e attività con i bambini.
Conoscere le Indicazioni Nazionali, di cui sempre:
Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.
Conoscere i propri alunni, le loro esperienze, conoscenze e interessi/bisogni
Creare un ambiente di collaborazione/aiuto reciproco
lavorare, lavorare, lavorare… in modo organizzato, stimolante e creativo
predisporre delle Unità di Apprendimento con scelta di metodologie e attività adeguate al proprio gruppo/bisogno.
il cofanetto
Per chi intende utilizzare i materiali del metodo analogico di Camillo Bortolato, vedere e studiare le proposte (link a fondo pagina).
Sarebbe auspicabile che tutti i bambini avessero il cofanetto ITALIANO IN SECONDA, chiedendo la collaborazione delle famiglie, che normalmente apprezzano e condividono il percorso.
Partire quindi subito con le proposte di classe 2^, oppure agganciarsi al Disfalibro delle vacanze di classe 1^per un primo approccio, in attesa del materiale.
1- Partiamo: si potrebbe iniziare con la lettura di un raccontino del Disfalibro delle vacanze, io per esempio ne ho scelto uno che parla di mare (nel mio ambiente montano il mare sa di vacanze estive), ma ha anche agganci a scienze con la conoscenza dei pesci, o all’educazione alimentare, al non spreco, al rispetto della natura…
2- questa lettura potrebbe essere lo stimolo ad una conversazione orale preparatoria alla scrittura di pensieri individuali sulle diverse esperienze con il mare o l’acqua, vissute in vacanza. L’insegnante introduce con esempi alla lavagna, poi si lascia un ambiente di collaborazione di coppia o piccolo gruppo, NON INIZIAMO A FARE VERIFICHE DI OGNI COSA!
3- Sempre per stimolare e allenare l’esposizione orale, in seguito si potrebbe riprendere il raccontino e farlo drammatizzare con l’uso delle immagini dei personaggi (presi dal disfalibro),
4- dettare dei pensieri del racconto e scoprire poi le parti che li compongono, i nomi, le azioni, le qualità… (gioco di riflessione linguistica), trovare altri nomi dallo stesso significato facendo catene di vocaboli e arricchendo così il lessico…
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Alcuni articoli sul materiale di ITALIANO IN CLASSE SECONDA ai link: